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La politica senza programmi è ossessionata dalle agende

LaPresse
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  • L’Agenda Parisi segue di qualche giorno l’Agenda Cottarelli, da Carlo, già autore del Rapporto sulla spending review nel 2014, cestinato dal governo Renzi, e soprattutto l’Agenda Draghi, il collante che unisce Enrico Letta, Carlo Calenda, Luigi Di Maio, Mara Carfagna, Maristella Gelmini.
  • Il termine è entrato nel lessico politico internazionale con i vertici Onu su clima e sostenibilità. Ripreso dall’Unione europea all’inizio del secolo, con l’Agenda 2000, seguita dall’Agenda di Lisbona.
  • Nelle intenzioni di chi la propone, l’Agenda dovrebbe dare agli elettori una suggestione di precisione, puntualità, di provvedimenti dettagliati da approvare con scadenze certe. Ma l’effetto è l’opposto. Nel dibattito elettorale l’evocazione dell’Agenda restituisce una sensazione di ripetitivo, di generico, di improvvisato. 

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