Il Transatlantico è vuoto, ma accessibile. Il primo lunedì dopo la chiusura per il Covid-19 è esattamente come tutti quelli precedenti, ossia un giorno morto per la Camera dei deputati. In aula è prevista solo la discussione generale di tre provvedimenti, le commissioni non sono convocate: in tutta la giornata passeranno appena una ventina di deputati. 

È la prima volta che il “Corridoio dei passi perduti” torna accessibile ai giornalisti da marzo 2020, quando per evitare assembramenti e tutelare la salute dei parlamentari era stato chiuso. «Un piccolo passo simbolico verso il ritorno alla normalità», ha detto il presidente della Camera Roberto Fico. Possono dunque tornare a formarsi i capannelli di giornalisti e parlamentari che questo stanzone da cui si accede all’aula ha ospitato per tutto il periodo pre-pandemico, sostituito dopo la chiusura dal cortile di palazzo Montecitorio, dove intorno alle panchine verdi si riproduceva in miniatura la vita del palazzo.

Per tutto il giorno si vedono quasi solo commessi e giornalisti, restano vuoti i divanetti che hanno ripreso il loro posto dopo esser stati spostati per far posto a un centinaio di postazioni per permettere ai parlamentari di mantenere la distanza di sicurezza e non ritrovarsi spalla a spalla coi colleghi. 

La richiesta dei deputati

Fino all’ultimo la riapertura non era stata una certezza: venerdì scorso una cinquantina di deputati avevano inviato una lettera al presidente per chiedere di prolungare le misure straordinarie in virtù del nuovo peggioramento della situazione pandemica, suscitando una reazione incredula da parte dell’Associazione della stampa parlamentare. Lo stesso giorno, la componente dei deputati di Forza Italia si era smarcata dalla richiesta. 

Insomma, nessun rischio di assembramento nel primo giorno in cui il corridoio torna accessibile. Quando ci saranno, il personale della Camera tenterà di disperderli, così come controlla i green pass all’ingresso del palazzo. Anche alla buvette, il ristorantino di Montecitorio, riaperta contestualmente, seppure contingentata, non c’è ressa. Quando torneranno cronisti e deputati, i posti saranno pochissimi: ne sono previsti 15 lungo il bancone, ognuna rigorosamente dotata di separatore in plexiglass, più 3 tavolini con appoggio massimo per sei persone. Per oggi, i pochi deputati che sono in circolazione si fermano ad ammirare lo spazio, alcuni fotografano il Transatlantico di nuovo vuoto, postando gli scatti sui propri account social. 

I parlamentari più esperti si guardano intorno con soddisfazione e vengono salutati da commessi e colleghi, ma c’è anche qualche volto più giovane, come Sergio Battelli, presidente della commissione Affari europei: «Rivedere il “Corridoio dei passi perduti” finalmente restituito a parlamentari, stampa e funzionari è un segno di speranza e di fiducia nel prossimo futuro», dice con un po’ di retorica. 

Le nuove regole

In realtà, restano in vigore alcune norme di precauzione soprattutto per l’aula, non dotata di finestre e quindi a maggiore rischio Covid. Restano disponibili per i deputati che non vogliono sedersi ai loro posti originari le tribune e sono previste regolari pause di sanificazione. Per il Transatlantico viene raccomandato di «osservare la distanza interpersonale di almeno un metro trattandosi di uno spazio destinato al movimento continuo degli utenti dal quale consegue una movimentazione non controllabile delle correnti d’aria», come è scritto in maniera un po’ contorta nella circolare che norma le nuove procedure. 

Inoltre ci sono diversi vistosi cartelli che ricordano le regole anticontagio da osservare e gli igienizzanti in ogni angolo, mentre i divanetti sono utilizzabili con sedute alternate, per garantire il distanziamento. Le finestre che danno sul cortile vengono spesso aperte per garantire il ricambio d’aria. 

Resta il dubbio su come saranno gestiti eventuali contatti a rischio, eventualità non ancora prevista dalle nuove regole. I deputati non sederanno infatti su posti assegnati, ma potranno disporsi ogni volta in maniera diversa: difficile tracciare in questo modo i contatti stretti.

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