La sindaca di Torino Chiara Appendino è stata condannata con sospensione della pena condizionale a sei mesi per falso ideologico in atto pubblico nell’ambito della vicenda Ream, mentre è stata assolta da due accuse di abuso in atti di ufficio e una seconda di falso. Appendino ha detto di voler portare a termine il mandato da sindaca ma che si autosospenderà dal Movimento Cinque Stelle come prevede il codice etico. La difesa ha già annunciato di voler ricorrere in appello.

La richiesta di condanna per falso ideologico e abuso d'ufficio, formulata il 6 febbraio dai procuratori aggiunti Enrica Gabetta e Marco Gianoglio era di un anno e sei mesi. La sindaca era coinvolta insieme al suo ex capo di Gabinetto Paolo Giordana, all'assessore al bilancio comunale, Sergio Rolando e al dirigente del settore finanze Paolo Lubbia. 

La vicenda fa riferimento al primo bilancio della legislatura, nel 2016 (e al previsionale per il 2017), in cui non furono inseriti cinque milioni di euro che l’amministrazione aveva ricevuto dalla Ream, una società partecipata dalla Fondazione Crt. Si tratta di denaro versato al Comune come caparra in cambio di diritto di prelazione: l’azienda aveva intenzione di realizzare un nuovo centro congressi nell’ex area industriale Westinghouse. In realtà il terreno fu assegnato nel 2013 ad Amteco-Maiora (parte del gruppo Esselunga), ma i cinque milioni non furono mai restituiti.

Anche l'assessore comunale al Bilancio, Sergio Ronaldo, è stato condannato a sei mesi. Otto, invece, per l'ex capo di gabinetto Paolo Giordana.

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