Tutto quello che c’è da sapere sulla corsa al Quirinale, fra suggestioni della stampa, ambizioni, calcoli, tattiche, manovre e assenza di manovre dei protagonisti. Monte Cavallo, la rubrica quotidiana sull’elezione del prossimo capo dello stato
- All’inizio fu Piero Angela, l’ultimo ieri è stato papa Francesco. Da maggio ad oggi il coro degli italiani, e non solo alla Scala di Milano, chiede il bis al Presidente. Difficile che ceda.
- La vendetta della storia c’è anche in politica: 7 anni dopo Silvio Berlusconi deve ricomporre il patto del Nazareno con Matteo Renzi. Patto rotto allora proprio sul Quirinale. Senza Iv, la candidatura di Mr. B tramonta.
- Augusto Minzolini è infuriato con Enrico Letta: nella storia d’Italia si è dimenticato il segretario del Psdi Giuseppe Saragat, che diventò Capo dello Stato. Anche un leader di partito può ambire al Colle.
Il primo fu Piero Angela. Uscendo dal Quirinale l’11 maggio scorso spiegò che era stato onorato della nomina di cavaliere di gran croce e che aveva chiesto al presidente solo una cosa: restare al Quirinale per un mandato bis. Da lì in poi è stato un ritornello continuo in quel tour de force di commiati che ha descritto oggi Ugo Magri sulla Stampa. L’ultimo è stato ieri papa Francesco. «Grazie per la sua testimonianza», ha sottolineato Bergoglio quando è stato sicuro di essere ripreso dalla te



