Anche l’Italia sta affrontando il caso AstraZeneca, in Sicilia si sono registrate due morti dopo la somministrazione, e oggi l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, ha sospeso un lotto del vaccino. Sul sito dell’Agenzia è stato diramato un comunicato: «A seguito della segnalazione di alcuni eventi avversi gravi, in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca anti Covid-19, Aifa ha deciso in via precauzionale di emettere un divieto di utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale», Aifa si riserva inoltre «di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con l’Ema, agenzia del farmaco europea». Al momento, viene specificato, «non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi».

Sono in corso verifiche e l’Agenzia sta acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i Nas, i Nuclei Antisofisticazioni e Sanità, e le autorità competenti. «I campioni di tale lotto verranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità». L’Ema nel pomeriggio ha diffuso una nota: «Al 10 marzo 2021, sono stati segnalati 30 casi di eventi tromboembolici su quasi 5 milioni di persone immunizzate con il vaccino anti-Covid AstraZeneca nello Spazio economico europeo».

Per l’Ema si può andare avanti

Nel pomeriggio il premier Mario Draghi ha avuto un colloquio telefonico con la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen. Dalla conversazione - riferiscono fonti di Palazzo Chigi - è emerso che «non c'è alcuna evidenza di un nesso tra i casi di trombosi registrati in Europa e la somministrazione del vaccino Astrazeneca». Von der Leyen ha comunicato che l'Ema ha avviato un'ulteriore verifica accelerata.

L’agenzia europea ha diramato una nota affermando che «non ci sono attualmente indicazioni che la vaccinazione anti-Covid abbia causato» gli eventi tromboembolitici segnalati in alcuni casi da diversi paesi europei dopo la somministrazione del prodotto scudo di AstraZeneca. «Queste condizioni non sono elencate come effetti collaterali di questo vaccino».  La posizione del comitato per la sicurezza Prac dell'agenzia del farmaco Ema «è che i benefici del vaccino continuano a superare i suoi rischi e il vaccino può continuare a essere somministrato, mentre sono in corso le indagini sui casi» in questione.

Nel comunicato inoltre viene puntualizzato anche che «il numero di eventi tromboembolici nelle persone vaccinate non è superiore al numero osservato nella popolazione generale». L’Ema assicura infine che «comunicherà ulteriormente» su nuovi sviluppi della questione, «man mano che la valutazione procede».

La procura indaga

Nessun riferimento specifico ai casi sospetti, ma Stefano Paternò, sottoufficiale della Marina militare di 43 anni in servizio ad Augusta, è morto per arresto cardiaco nella sua casa di Misterbianco (Catania), dopo essersi sottoposto al vaccino AstraZeneca. Lo ha detto a LaPresse il procuratore di Siracusa Sabrina Gambino precisando che «si sta procedendo all'iscrizione di tutte le persone coinvolte nella catena di distribuzione del vaccino, dalla società AstraZeneca fino al personale dell'ospedale militare» che ha somministrato la dose. In tutto si tratta di una decina di persone. «Stiamo ultimando le iscrizioni nel registro degli indagati», ha chiarito il procuratore, precisando che vista la situazione si è trattato di «un atto dovuto».

Oltre al sottoufficiale, dopo la somministrazione del vaccino dallo stesso lotto risulta essersi sentito male e via via peggiorato fino alla morte Davide Villa, poliziotto dell’Anticrimine di Catania. Villa, raccontano le cronache locali, aveva iniziato a stare molto male dal giorno successivo all’inoculazione della dose. Accompagnato al pronto soccorso quando la situazione stava degenerando, i medici hanno diagnosticato una trombosi venosa profonda, poi sfociata in emorragia celebrale.

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