Alessandro Cochi lavora con l’assessora allo Sport che decide i finanziamenti per gli eventi regionali. Ora per diventare presidente chiede i voti alle federazioni che ne fanno richiesta
Dalla curva Nord, da tifosissimo della Lazio, al ruolo istituzionale come presidente del comitato regionale Coni Lazio. Alessandro Cochi, storico uomo dello sport della “fiamma” a Roma ed ex delegato al ramo nella giunta Alemanno, è pronto a completare la propria ascesa. Il partito di Giorgia Meloni punta a prendersi la presidenza del comitato regionale Coni Lazio con un uomo di fiducia, come Cochi, che vanta una militanza giovanile nell’ultradestra romana. Domani aveva raccontato anche la sua amicizia con Fabrizio Piscitelli, il capo-ultrà della Lazio e narcotrafficante, noto come Diabolik, ucciso nel 2019.
L’operazione-Coni Lazio punta a sorvolare pure le ombre dei possibili conflitti di interessi del candidato prescelto. Cochi è consulente di Elena Palazzo, assessora allo Sport della regione Lazio, che decide l’assegnazione dei fondi regionali alle federazioni.
Il progetto procede spedito con la benedizione del ministro dello Sport, Andrea Abodi, e del mondo di destra legato allo sport. Si racconta che ci sia addirittura una sponda d’eccezione, quella di Giovanni Malagò. Il presidente del Coni nazionale è in scadenza, ma non si è rassegnato: è alla ricerca di una proroga. E continua a giocare una partita tutta personale.
Per questo, secondo quanto raccontano a Domani, ha avviato una manovra avvolgente, che parte dal Lazio e punta alla conferma al vertice dello sport italiano, almeno fino allo svolgimento dell’Olimpiade invernale di Milano-Cortina 2026. Un fatto è certo: Malagò, nonostante la presentazione di varie candidature alla sua successione (tra cui Luca Pancalli attuale numero uno del comitato paralimpico), è convinto che ci sia un margine per ottenere una norma ad hoc. Sottotraccia quantomeno un patto di non belligeranza con la destra.
Il placet per Cochi è arrivato. Così il prescelto del partito di Giorgia Meloni, per assumere la guida della sede laziale del comitato olimpico grazie alla scadenza del mandato di Riccardo Viola, fa incetta di firme. La raccolta di sottoscrizioni per la presentazione delle candidature (la scadenza è fissata per venerdì 28 marzo) procede spedita.
L’ultras della Lazio può presentarsi come il candidato da battere beneficiando peraltro dell’intesa con un pezzo di Pd romano, e con l’assessore ai Grandi eventi e allo Sport di Roma, Alessandro Onorato, che però smentisce la versione. «L’elezione del presidente del Coni Lazio non è affare del comune di Roma e dell’assessorato allo Sport», dice Onorato in merito al voto. Viene respinta in via ufficiale, con una nota, l’indiscrezione di un confronto sulla presidenza del comitato regionale del Coni Lazio: «L’amministrazione è impegnata e concentrata ogni giorno nel recuperare i disastri che sono stati fatti negli ultimi 15-20 anni nella gestione dell’impiantistica comunale. Questa è la priorità, questo è ciò che serve ai cittadini. Il nuovo presidente del Coni Lazio verrà eletto democraticamente dalle federazioni e dagli enti di promozione. Roma Capitale non sosterrà alcun candidato come è giusto che sia». Perciò, conclude Onorato, «chi vede accordi, trame nascoste è perché solitamente pratica questo tipo di politica che invece non è quella della giunta Gualtieri».
L’idea iniziale era quella di presentare Cochi come nome unico per garantire un plebiscito. Invece contro di lui vuole correre Fabio Appetiti, espressione dell’Assocalciatori, vicino al presidente Gabriele Gravina. Servono, però, le firme.
Il ruolo in regione
Cochi parte con un netto vantaggio e allo stesso tempo con un fardello: le ragioni di opportunità sulla presenza nello staff dell’assessora Palazzo, che in regione distribuisce le risorse. A fine febbraio l’assessorato allo Sport ha deciso quali grandi eventi, proposti dalle federazioni, potranno ricevere i finanziamenti regionali.
Nella lista degli ammessi ci sono iniziative di varie federazioni, da quella dal nuoto al triathlon, fino ad arrivare al rugby e alle bocce. In totale sono 51 i grandi appuntamenti che potrebbero essere sostenuti dalla giunta di Francesco Rocca. Se non è un conflitto di interessi, si tratta quantomeno di un cortocircuito singolare: il consulente dell’assessora che dispone delle risorse, chiede le firme – e successivamente voti – agli enti e alla federazioni che presentano alla regione le istanze di finanziamento.
«Non c’è alcun conflitto di interessi. Sono un C1, non sono il capo segreteria. Non mi occupo di avvisi, di bandi né di fondi», dice Cochi, interpellato da Domani. «Se dovessi essere eletto», aggiunge, «decideranno l’Antitrust e gli organismi competenti sulla mia posizione. Ma preferirei parlare di programmi e non di conflitti di interessi inesistenti».
Di recente, comunque, c’è stato uno stanziamento di fondi, per un totale di 750mila euro, alle manifestazioni sportive. La delibera di variazione al bilancio è bollinata dall’assessore al Bilancio, Diego Righini, l’imprinting è quello del mondo dello sport.
La somma di 300mila euro è stata messa a disposizione per il Beach volley tour 2025, evento promosso dalla Fipav (la federazione pallavolo), altri 350mila euro totali sono stati stanziati per due distinte manifestazioni promosse dalla federazione Vela, il Rome foil festival e l’Ilca master world championship 2025. Infine, altri 100mila euro sono stati previsti per il Gran premio liberazione di ciclismo.
Certo, sul curriculum di Cochi non c’è nulla da eccepire. «Mi occupo di sport dagli anni Novanta, ne mastico un po. Votano 62 soggetti del mondo sportivo. La politica non c’entra niente anche perché stiamo parlando di un comitato regionale non del Cio». La competenza insomma non manca.
Lo sport romano è la sua specialità, a cominciare dagli anni in Campidoglio. Con l’amministrazione Alemanno aveva la delega allo sport. Da allora, però, non ha più occupato incarichi prettamente politici pur restano saldamente agganciato alla destra meloniana. E ora può spiccare il volo verso il traguardo più prestigioso.
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