Cresce l’irritazione per le uscite a gamba tesa del ministro su tutti i dossier. L’ira di Tajani per i rapporti con il vice di Trump: «La politica estera non la decide Matteo»
Sono lividi, a Palazzo Chigi, per questo attivismo non richiesto del ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini che commenta tutto ciò che sconfina dal suo dicastero: dalla questione dazi a Starlink, dall’Ucraina al riarmo europeo. Competizione è diventata ufficialmente la parola chiave del governo Meloni. C’è una gara visibile: quella tra i due vicepremier Salvini e Antonio Tajani che rincorrono l’avanzata del partito di Giorgia Meloni. E una sotterranea: quella tra il “Capitano” e la



