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«I Trojan sono utilizzabili». Ma Palamara non risponde

LaPresse
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Il collegio disciplinare ha dichiarato legittime le captazioni ottenute con il Trojan, ma il magistrato romano ha scelto di non rispondere comunque alle domande. La difesa, infatti, ritiene che il nodo dell’utilizzabilità della prova regina non sia ancora sciolto del tutto.

  • Il magistrato romano Luca Palamara, sotto procedimento disciplinare davanti al Csm, non ha voluto rispondere alle domande dell’avvocato generale sui fatti emersi grazie al Trojan nel suo cellulare.
  • Secondo la difesa, infatti, il nodo dell’utilizzabilità non è ancora sciolto: rimane aperta la questione della casualità delle captazioni del deputato Cosimo Ferri, su cui deve pronunciarsi la Camera.
  • L’8 ottobre inizierà l’udienza conclusiva, in cui difesa e accusa concluderanno il procedimento. In questa sede, Palamara ha annunciato che renderà dichiarazioni spontanee.

Il collegio disciplinare del Consiglio superiore della magistratura ha deciso: le intercettazioni ottenute con il Trojan sono «pienamente utilizzabili» nel procedimento disciplinare a carico del magistrato Luca Palamara. Si è conclusa così la fase di discussione e l’8 ottobre si terrà l’udienza in cui la procura generale e la difesa di Palamara esporranno le loro conclusioni. In questa sede, Palamara ha fatto sapere che interverrà per rendere dichiarazioni spontanee. L’udienza di ieri, 2 otto

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