- Le riforme costituzionali bocciate sette anni fa dagli italiani in un referendum rimangono sbagliate anche oggi (e domani). Peggio se vengono presentate come carta di accreditamento e/o di scambio
- L’elezione popolare del Presidente della Repubblica, cardine costituzionale di diversi sistemi politici, non è in nessun modo assimilabile all’elezione popolare del Primo ministro, attuata invece unicamente in Israele per tre volte e poi abbandonata perché disfunzionale.
- Qualsiasi maggioranza parlamentare riformatrice sa che la saggezza dei Costituenti si estese a garantire all’elettorato la possibilità di esprimersi contro quelle riforme in un referendum (costituzionale, quindi non “confermativo”, ma oppositivo)
Le modifiche alla Costituzione si discutono in parlamento
09 maggio 2023 • 20:24