A inizio ottobre il presidente della conferenza stato regioni Bonaccini scrive al governo: avalla i parametri, ma chiede siano «non vincolanti»
- Giovedì lo scontro alla camera. Ma il dispositivo con cui il governo individua le fasce di rischio-contagio era una bomba a orologeria. Le regioni lo conoscevano bene, hanno aspettato i tempi giusti per accendere la miccia.
- Un mese fa il presidente Bonaccini scrive al ministro della salute: la conferenza delle regioni ha «condiviso» i contenuti del documento Prevenzione e risposta a Covid-19. Ma non lo considera «vincolante».
- Le destre attaccano: spieghino ai lombardi, ai piemontesi, ai calabresi, alla Valle d’Aosta, perché loro sono zona rossa mentre altri no. Oggi Speranza a Montecitorio.
Il dispositivo con cui da mercoledì il governo ha deciso di individuare le fasce di rischio-contagio era una bomba a orologeria. Le regioni lo conoscevano bene, e hanno aspettato i tempi giusti per accendere la miccia. Lo scontro che va in scena in queste ore è esattamente quello che palazzo Chigi si era illuso di evitare. Ma, con buona pace degli autorevolissimi appelli alla collaborazione, era scritto. Perché il passaggio alla zona rossa di una regione, che il premier Giuseppe Conte defini



