il ritorno dei russofili

Il leghista che presentò Salvini a Putin è capolista a Sesto San Giovanni, la Stalingrado d’Italia

  • Oggi D’Amico è “Capolista” con la c maiuscola, come scrive sul suo profilo ma come ricorda «nella mia vita ho fatto tanto altro» che presentare Salvini a Putin. E oggi «se vede le foto dell’apertura della campagna elettorale c’è Salvini». Nel suo passato anche una stretta collaborazione con Calderoli e una società.
  • Nel 2016 aprì la società Orion a Mosca con l’ex portavoce di Salvini, Savoini, adesso che partecipò alla trattativa del Metropol per un finanziamento per la Lega camuffato da fornitura di gasolio. Sul sito russo risulta ancora attiva: «Tirarle fuori ora è pretestuoso per screditare un candidato», risponde.

  • D’Amico avrebbe partecipato peraltro a una cena che si sarebbe tenuta la sera prima della trattativa del Metropol a cui avrebbero preso parte, tra gli altri, Salvini, Savoini, il presidente di Confindustria Russia e manager Eni Ernesto Ferlenghi e Luca Picasso, direttore di Confindustria Russia. Non ha voluto commentare: «Ora mi occupo di questioni locali».

Claudio D’Amico, il leghista filorusso che presentò Matteo Salvini a Vladimir Putin, è candidato capolista della Lega a Sesto San Giovanni, ribattezzata Stalingrado d’Italia in memoria del ruolo nella resistenza al nazifascismo e città simbolo del mondo operaio. D’Amico ha ricoperto l’incarico di assessore, dal 2017, nella giunta leghista del sindaco (oggi ricandidato) Roberto Di Stefano. Erano gli anni in cui aveva iniziato a manifestare pubblicamente il suo amore per Mosca: sui social c’è t

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