- Chi si aspettava un cambio di toni dal Pd shakerato dal voto delle primarie ha la sua brava soddisfazione: l’ex deputata semplice (in realtà non è ancora ufficialmente proclamata) parte con un doppio gancio verso il governo fin su a Palazzo Chigi.
- La neosegretaria riesce a dare l’idea di un fronte delle opposizioni. Nulla di concreto ancora, ma gli interventi, uno dopo l’altro, danno l’idea di un ritrovato filo comune. Sabato sarà in piazza a Firenze contro un altro ministro, Valditara, che non ha condannato il pestaggio degli studenti: un’altra richiesta di dimissioni.
- Un buon primo, che le riesce nonostante la gazzarra post-gazebo che ha intorno a sé: entro l’assemblea del 12 marzo deve comporre la sua squadra, e farlo in modo tale da non produrre disimpegni da parte degli sconfitti di Stefano Bonaccini.
«Le sue dichiarazioni dopo la strage di Crotone sono suonate a tutta Italia indegne di un ministro, disumane, inaccettabili e non adeguate al ruolo». L’esordio da segretaria di Elly Schlein a Montecitorio è di quelli con il botto, chi si aspettava un cambio di toni dal Pd shakerato dal voto delle primarie ha la sua brava soddisfazione: l’ex deputata semplice (in realtà non è ancora ufficialmente proclamata ma Letta le ha concesso un simbolico scambio di consegne) parte con un doppio gancio. Il



