- Il segretario Pd alla direzione del partito: una vittoria dei sì apre più problemi di quelli che risolve. I dissenzienti non parlano, voteranno secondo coscienza ma senza risse.
- Franceschini rilancia il proporzionale, ma l’asse con grillini «è una scelta strategica, altrimenti consegneremo il paese alle destre». Letta: «Al governo solo se vinceremo le elezioni. Se gli italiani voteranno per gli altri, si terranno Salvini e Meloni per tutta la legislatura».
- A Draghi chiede misure su lavoro e salari, azioni drastiche sul tetto al prezzo del gas in caso di inerzia della Ue
«L’orientamento di fondo» del Pd è votare cinque No ai referendum sulla giustizia che si terranno il 12 giugno, con il primo turno delle amministrative, ma il segretario Enrico Letta sa che fra i suoi c’è chi voterà sì ed esprime «massimo rispetto» per chi ha dubbi. «Il Pd non è una caserma, la libertà dei singoli rimane», ha detto ieri nella relazione di apertura della direzione nazionale, «ma non è con i referendum che si fa una riforma complessiva», tanto più con quelli proposti da sette c



