- Martedì il padre del provvedimento contro l’omofobia e la senatrice dem Malpezzi incontrano M5s, Iv e Leu Poi FI, Lega e FdI. Si cerca una mediazione per evitare che il testo venga bloccato mercoledì al Senato.
- Letta ha scelto Zan, ex Arcigay e popolarissimo, per fare da “garante”, se non da scudo umano, di fronte al mondo Lgbt che già manda segnali di ostilità alla scelta della “trattativa” con la Lega.
- Il rischio è che al voto segreto Iv impallini la legge. Il Pd prova ad allargare i numeri convincendo Forza Italia. Interlocutrice principale, la presidente dei senatori forzisti Anna Maria Bernini, che a suo tempo ha detto sì alle unioni civili.
Contrordine compagni Lgbt, contrordine a tutti i colori dell’arcobaleno: sul testo della legge sull’omotransfobia si tratta. Dopo aver sostenuto per sette mesi l’esatto contrario – e dopo aver raccolto una vittoria alle amministrative che sembrava rafforzare la determinazione del Pd – il segretario Enrico Letta si è arreso all’amara necessità dei numeri. E i numeri della vecchia maggioranza giallorossa al Senato sono dimagriti. Della nuova versione dell’alleanza fra Pd e Cinque stelle ieri Lett



