Il capogruppo al Senato di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, si dichiara contro i matrimoni gay. Il politico, dopo una lunga militanza in Forza Italia, è passato al partito di Giorgia Meloni e ha spiegato le sue ragioni a Un giorno da pecora, su Radio1: «Ad esempio la posizione del governo Draghi sulla Legge Zan, a cui io sono contrario».

Malan è stato incalzato sul fatto che lui fa parte della chiesa Valdese, che è favorevole ai matrimoni omosessuali. Lui ha risposto che i fedeli della chiesa Valdese «non hanno il dovere di obbedienza. La chiesa Valdese è fondata sulla Bibbia e non sulla gerarchia» e che quindi non deve condividere le posizioni in tema di diritti civili.

Proseguendo nell’intervista, gli è stato chiesto dove abbia trovato nella Bibbia che i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono vietati. Malan ha risposto che «C’è scritto di peggio, ed in modo anche più esplicito. Non sui matrimoni ovviamente, a cui nessuno aveva pensato duemila anni fa», ma nella Bibbia «c’è scritto che l'omosessualità è un abominio, sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento».

Le reazioni

Le sue parole hanno subito suscitato reazioni. La presidente di Azione ed ex ministra di Forza Italia, Mara Carfagna ha attaccato duramente: «Grazie Malan per aver spiegato perfettamente perchè sono in Azione e non più con voi. Nel 2022 chi definisce l'omosessualità un abominio è fuori dal tempo e dalla storia».

Anche il leader del Terzo polo, Carlo Calenda, è intervenuto scrivendo che considera le parole di Malan «indegne e sintomo di una profonda ignoranza. Se le nostre regole derivassero dal vecchio testamento non saremmo molto diversi dai talebani. Per fortuna abbiamo avuto il Vangelo e lo Stato laico».

«L'unica cosa abominevole è la gente che la pensa come Malan», ha scritto invece in un tweet la vice presidente del Parlamento Ue, Pina Picierno.

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