- All’Istituto Cattaneo studiamo da tempo il Movimento 5 stelle e non a caso entrambi i volumi che raccolgono le nostre ricerche lo identificano, fin dal titolo, come «il partito di Grillo».
- Conte ha prefigurato niente altro che l’organizzazione interna di un “partito normale” inserito nella dinamica propria di una democrazia parlamentare. Un partito più poliarchico, quindi in realtà più democratico.
- Ma è pur vero che dal 2012 a oggi il M5s ha subìto trasformazioni profonde. La composizione dell’elettorato e gli atteggiamenti prevalenti al suo interno oggi riflettono molto di più l’impostazione “moderata” che l’aggressiva retorica anti-tutti degli esordi.
All’Istituto Cattaneo studiamo da tempo il Movimento 5 stelle e non a caso entrambi i volumi che raccolgono le nostre ricerche lo identificano, fin dal titolo, come «il partito di Grillo». Era quindi facile prevedere, come abbiamo notato in una analisi elaborata con Rinaldo Vignati e diffusa poco prima della conferenza stampa di Giuseppe Conte, che difficilmente il fondatore ne avrebbe ceduto la proprietà accettando la radicale trasformazione della forma societaria proposta dall’ex presidente d



