- Un gruppo di ricercatori ha analizzato le parlamentarie online dei Cinque stelle nel 2013: pur analizzando un sistema democratico, sono emerse falle rilevanti e condizionamenti inconsapevoli che hanno portato gli iscritti a votare per un certo tipo di candidato.
- Sono stati avvantaggiati i primi della lista in ordine alfabetico, ma anche le donne, i disoccupati e chi appariva gradevole alla vista.
- Il paper dimostra come dunque anche la democrazia diretta rischia di non restituire risultati del tutto privi di “bias”.
Età, aspetto e cognome. Ecco come il M5s ha scelto i suoi candidati
03 febbraio 2023 • 20:12Aggiornato, 03 febbraio 2023 • 20:13