Una manovra da 18 miliardi, ma è caos su banche e condoni

C’è la cornice, ma manca ancora il quadro. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha infatti portato in Cdm i numeri della manovra economica, da circa 18 miliardi di euro. Il contenuto esatto, però, arriverà solo nei prossimi giorni. «Aggiornamento a venerdì», ha detto il ministro del Mare, Nello Musumeci. Una falsa partenza, quindi. Il timing della manovra ha già subito un primo slittamento, come da tradizione. Ieri a palazzo Chigi era previsto il primo via libera al testo, quantomeno ai titoli, invece c’è stato un passaggio interlocutorio. «Siamo ancora indietro», ammettono fonti governative. Oggi, invece, sarà inviato alla Commissione europea il Documento programmatico di bilancio. Tassare le banche per allisciare i furbetti: il fisco al contrario per un altro condono Nodo banche Il cammino è stato rallentato dalla trattativa con le banche per definire l’entità e la modalità del contributo. Al termine del Consiglio dei ministri la versione fatta circolare è di un gettito di 4,5 miliardi di euro, provenienti sia dagli istituti di credito sia dalle assicurazioni. Una limatura minima rispetto ai 5 miliardi di euro annunciati in un primo momento. Giorgetti ha ribadito che tra le coperture sono incluse «le risorse reperite a carico degli intermediari finanziari e assicurativi». Senza la precisa quantificazione, a dimostrazione che la partita non è affatto chiusa. L’Abi, l’associazione di categoria, non ne fa una questione solo di quantum. Di buon mattino ha ufficializzato la propria posizione, dando la disponibilità a «proseguire in via straordinaria nei contributi poliennali al bilancio dello stato», ma confermando di voler andare avanti «nella stessa logica concordata lo scorso anno, per il rilancio dell’economia e per la solidarietà sociale». Trump spamma il libro “Io sono Giorgia” con la prefazione del figlio, Meloni ringrazia e incassa Nemmeno troppo in filigrana si legge che gli istituti di credito accetteranno di dare una mano ai conti, per favorire stanziamenti, ma seguendo la rotta tracciata nella precedente manovra con l’intervento del governo che si è soffermato sul rinvio delle detrazioni delle imposte. Dunque, è stata scartata l’ipotesi di un prelievo sullo stile tassazione degli extraprofitti. In questo caso saranno innalzate le barricate: l’Abi è pronta a denunciare l’incostituzionalità della norma. Con la conseguenza di una legge di Bilancio complicata in parlamento: Forza Italia è contraria al prelievo previsto nei confronti degli istituti di credito. Una manovra senza rete. E Conte “solletica” Salvini Al netto delle versioni edulcorate dello storytelling meloniano, infatti, il clima è tutt’altro che idilliaco tra i leader della maggioranza, nonostante il rinvio di fatto sulle spese militari che placa gli ardori leghisti contro l’acquisto di armi. Il governo userà la deroga non appena rientrerà dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo. Ma non basta. Il leader della Lega, Matteo Salvini, è intenzionato a reagire alla debacle elettorale in Toscana, massimizzando le misure bandiere nella legge di Bilancio. Giorgetti, nel corso dell’informativa resa ai colleghi, ha parlato di una «pace fiscale», il condono con la rottamazione delle cartelle, per tutto il 2023, ma con alcuni paletti in via di definizione. Angelucci vota e usa il condono, la condanna del suo contabile Una soluzione ancora lontana dalle richieste di Salvini. Così come resta da definire il provvedimento sulle pensioni, altro tema caro al ministro delle Infrastrutture. «Le misura ci saranno», ribadiscono dal governo, nonostante in un primo momento non siano state menzionate. Le divisioni persistono, dunque. Il vicepremier Antonio Tajani ha ammesso: «Ci sono posizioni diverse tra noi e la Lega». Cercando poi di minimizzare: «Non vedo nessun contrasto». Le misure in manovra In attesa di sapere la declinazione degli annunci, tra le misure illustrate a grandi linee dal ministero dell’Economia non ci sono grosse sorprese: ci sarà il taglio del secondo scaglione dell’Irpef, portandolo dal 35 al 33 per cento, per una spesa di 3 miliardi di euro all’anno per il prossimo triennio. La bandierina azzurra per il ceto medio è stata piazzata con un beneficio in busta paga di poche decine di euro per i redditi fino a 50mila euro all’anno. Cercasi poltrona, il caso Bergamini agita Forza Italia Una vittoria per Tajani che otterrà anche la sterilizzazione per tutto il 2026 della plastic tax e della sugar tax. Non a caso il portavoce del partito, Raffaele Nevi, ha espresso «grande soddisfazione» per questo tipo di intervento. Alle imprese arriverà il contentino di 4 miliardi di euro, rimescolando le carte con gli incentivi non impiegati finora da Transizione 5.0, il meccanismo tuttora in vigore, e inserendo nel capitolo le risorse per le Zone economiche speciali (Zes). Altri 2,4 miliardi di euro finiranno sulla sanità, quota che salirà a 2,6 miliardi nel 2027, mentre 2 miliardi di euro saranno previsti per i rinnovi contrattuali. Btp fuori dal calcolo Isee, a chi conviene e perché è un problema di equità Una parziale new entry è l’esclusione della prima casa dal computo dell’Isee, per una misura dal peso di mezzo miliardo, che rientra nei 3,5 miliardi euro che saranno piazzati sul capitolo famiglie e contrasto alla povertà. Tra questi fondi dovrebbero esserci quelli per ampliare la dotazione a favore del Terzo settore, rivendicati dal leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi. Con una manovra che sembra sempre più lottizzata dai partiti di governo.