Lo stallo dei partiti

Quirinale, ritorno al punto di partenza con la tentazione del Mattarella bis

  • Cadono tutti i candidati, dai politici come Casini ai tecnici Cassese e Belloni. Salvini guida il negoziato ma non conclude molto. Sullo sfondo c’è sempre la figura di Draghi, o il congelamento dell’assetto attuale.
  • A sera il leghista fa filtrare l’ultima pensata: presidente del Consiglio di stato Franco Frattini. 
  • Dal Nazareno parte un mezzo ultimatum: «Basta provocazioni, tanto più dopo giornate di giravolte. Il paese ci guarda, l’Europa e il mondo si chiedono cosa stia succedendo».

Si ritorna alla casella iniziale, dove si pescano i nomi di Sergio Mattarella e Mario Draghi. Nella giornata di ieri le carte considerate vincenti sono state accantonate e sono tornate in gioco quelle che erano state, non scartate si scopre, ma tenute da parte fuori dal banco. Nel giro di una notte la corsa verso il Colle di Pier Ferdinando Casini rallenta fino a fermarsi, almeno temporaneamente. Subito dopo parte lo sprint di Elisabetta Belloni. Ma poi si spiaggia. Enrico Letta, il segretar

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