- Il parlamento si è spellato le mani in 55 applausi al discorso del capo dello stato, ma ora il rischio è che quella che viene già chiamata “l’agenda Mattarella” resti solo nei resoconti stenografici di Montecitorio.
- Il Pd stavolta prende l’iniziativa e prova a incassare impegni formali dalle altre forze politiche, perché, scrivono le due presidenti, gli applausi impongono «un attivo ruolo riformatore da parte delle camere».
- Fra i ministri, al di là del generico apprezzamento dell’iniziativa, ricorre la parola «perimetro»: sia a proposito dei temi delicati nella maggioranza, sia a proposito di quelli che riguardano il Pnrr e partono necessariamente da palazzo Chigi.
Serve «una specifica sessione di dibattito parlamentare» per dare un seguito concreto «al discorso con il quale il presidente della Repubblica ha accettato il suo secondo mandato». La richiesta viene dalle presidenti dei deputati e dei senatori del Pd, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, che l’hanno inviata ai presidenti delle aule e la proporranno alle rispettive riunioni dei capigruppo. La spinta si capisce: il parlamento si è spellato le mani in 55 applausi al discorso del capo dello s



