Gianni Morandi ha intonato l’inno davanti al presidente della Repubblica. Benigni ha scherzato: «Presidente, se vuole vederne la metà verso le tre se ne può andare», e ha detto che il suo articolo preferito della Carta è il 21: «Ci ha liberato dalla paura», non si poteva manifestare «durante il fascismo»
Sergio Mattarella è andato al Festival di Sanremo, il primo presidente della Repubblica a partecipare alla kermesse canora in occasione dei 75 anni della Costituzione. Lunghi applausi prima che Gianni Morandi intonasse l’inno di Mameli davanti al pubblico dell’Ariston. Il presidente ha scandito le parole dell’inno.
Sull’occasione è intervenuto anche Roberto Benigni, il regista premio Oscar, tra gli ospiti della serata, prima ha scherzato sulla lunghezza dello show: «Presidente, se vuole vederne la metà verso le tre se ne può andare».
Poi ha parlato della Costituzione: «È un sogno fabbricato da uomini svegli», e ancora«è stata un’opera d’arte». E per la prima volta «si rivolge al futuro. Dobbiamo avere l’audacia di frequentare il futuro con gioia». Hanno fatto «la costituzione più bella che si potesse immaginare. Ha detto che l’articolo 21 è il suo preferito: «Tutti possono manifestare il loro pensiero», e ha aggiunto: «Ci ha liberato dalla paura», prima «non si poteva fare durante il fascismo».
«Prima della Costituzione – ha proseguito l’artista -, durante il ventennio fascista, non si poteva pensare, c'era una sola canzone, era la propaganda». In paesi molto vicini «gli oppositori vengono incarcerati, avvelenati, a volte spariti fisicamente. I nostri padri costituenti ci hanno tracciato la strada e a noi hanno lasciato una sola cosa da fare: far diventare tutto questo realtà».
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