- Esce da queste elezioni amministrative ancora più ridimensionato di come vi era entrato. L’ala governista del partito ha assestato un colpo, ma non è ancora quello mortale
- Sintesi: la colpa è dei candidati. Non tanto perché “impresentabili” e visibilmente inadatti rispetto a quelli del campo avverso, ma perché «abbiamo presentato la nostra proposta di cambiamento troppo tardi». Si potrebbe discutere a lungo su di chi sia la colpa di quel «troppo tardi».
- Il leader leghista avverte: «Oggi votavano gli italiani per eleggere 1.348 sindaci quindi se qualcuno usa per abbattere il governo di unità nazionale questo voto fa qualcosa di irresponsabile».
C’erano una volta i muscoli del Capitano (Francesco De Gregori ci perdonerà). Matteo Salvini esce da queste elezioni amministrative ancora più ridimensionato di come vi era entrato. Il “suo” candidato Luca Bernardo non riesce a fermare la corsa di Beppe Sala a Milano, che vince al primo turno. Il resto sono magre consolazioni. Il leader della Lega gioca d’anticipo e, forse anche per invertire la narrazione che da subito lo descrive come il grande sconfitto, è il primo dei big del centrodestra a



