Matteo Salvini si gode l’insperato assist offerto dai Cinque stelle e consolida il coordinamento con Forza Italia. La strategia è stata quella di rimanere fermi. In questo modo, la Lega ha potuto rivendicare la sua posizione di responsabilità nel non aver fatto mancare la fiducia all’esecutivo.

Il timore tra i ranghi di via Bellerio, infatti, era che il segretario fosse tentato da un Paapete bis, portando il partito fuori dal governo e assumendosi così la responsabilità di una crisi che spaventa i governatori del nord. Invece, la tecnica attendista consente alla Lega di scaricare sul Movimento la crisi di governo estiva, in una situazione difficile per il paese a causa della guerra in Ucraina, della ripresa della pandemia e delle inevitabili ricadute sulla crescita economica.

Non a caso la Lega fa sapere che Salvini «sta mettendo a punto una proposta di pace fiscale. Sul tavolo c’è anche un intervento fiscale ad hoc per le famiglie: ci sta lavorando la squadra di esperti», sottolineando come l’interesse del segretario sia tutto fuori dal palazzo e in favore di famiglie e imprese.

In attesa

Anche questo dà la dimensione di come Salvini non intenda sbilanciarsi in favore della crisi ma aspetti l’evolversi concreto degli eventi. In ogni caso, per il segretario sarà una vittoria. Il voto a ottobre cristallizzerebbe la sua leadership, mettendolo al riparo da un congresso di partito, per cui non ci sarebbero i tempi.

Se invece la crisi rientrasse grazie all’intervento di Sergio Mattarella, la Lega potrà rivendicare il suo ruolo di partito della stabilità, insieme a Forza Italia. La Lega «è stata leale, costruttiva e generosa per un anno e mezzo, ma da settimane il presidente Draghi e l’Italia erano vittime dei troppi no del Movimento e delle forzature ideologiche del Pd», si legge in una nota.

Se il governo resistesse, il nuovo baricentro potrebbe spostarsi verso il centrodestra: non a caso Salvini sta mantenendo un contatto stretto con i governatori Luca Zaia e Attilio Fontana, che avevano chiesto di proseguire con la legislatura, e ha approfittato per tornare alla carica sulla questione della concorrenza, dei taxi, della pace fiscale e della rottamazione delle cartelle esattoriali.

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