Italia

Meloni ripete tutti i suoi no alla Cgil. Ma ora può vantare di esserci stata

  • Landini chiede ai suoi di ascoltarla con rispetto. Ma lei non concede nulla, i lavoratori ricevono solo no: sulla riforma fiscale e sul salario legale. La minoranza lascia la sala a pugno chiuso cantando Bella ciao.
  • La Cgil chiede il ritiro della delega appena approvata dal governo, lei replica: la legge è stata «un po’ frettolosamente bocciata da alcuni», cioè da lui, invece «ha importanti novità per i lavoratori dipendenti». Oggi il segretario lancerà la mobilitazione.
  • Per essere il giorno del dialogo, non c’è nulla su cui dialogare. Resta il bel gesto di aver accettato l’invito, ma le è utile a scansare l’accusa di snobbare i lavoratori.

A mezzogiorno Maurizio Landini sale sul palco del Palacongresso di Rimini e fa la faccia cattiva con i suoi: «Saper ascoltare è la condizione per essere ascoltati». Sta per arrivare Giorgia Meloni, il segretario è sicuro che nessuno la fischierà, ma non si sa mai. Fuori l’accoglienza alla premier è stata amara ma tutto sommato a contestare sono una quarantina su mille delegati. Le sindacaliste si sono appese al collo orsetti di peluche, strumento della contestazione del governo a Cutro. Nell

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