Sabato il giuramento

Meloni decide da sola i ministri di un governo che nasce fragile

  • La premier accetta l’incarico «senza riserva», per dimostrare la sua forza agli alleati, ma anche perché ogni giorno era una mina sulla strada di palazzo Chigi.
  • Alleati scontenti: Berlusconi si contiene davanti ai cronisti ma fa il cinema muto. E alza il sopracciglio quando lei riferisce che la coalizione lha dato sulla sua premiership una indicazione «unanime»
  • Meloni ha deciso i ministri quasi in solitudine. Sr questo sarà lo stile della leadership, accentramento per insicurezza e diffidenza, è facile profetizzare guai.

Alla fine Giorgia Meloni deve ingranare la quarta. Dopo le consultazioni-lampo, nel pomeriggio accetta un incarico «senza riserva» e «propone» a Sergio Mattarella, secondo la lettera della Costituzione, la lista dei ministri. Meloni va veloce: per fare una prova di forza con gli alleati, per esibire lo scettro del comando ai cittadini. Perché, dice, c’è «necessità di dare un nuovo governo nel minore tempo possibile». La verità però è un’altra: le ultime quarantotto ore ha avuto la prova prov

Per continuare a leggere questo articolo