- In un’intervista al Corriere della Sera, la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, risponde alla volontà del governo di coinvolgere le opposizioni nella gestione dell’emergenza coronavirus
- «Pronti a collaborare», dice la leader, «ma servono patti chiari», e pone tre condizioni per la collaborazione con la maggioranza: regole d’ingaggio trasparenti, abolizione delle misure sbagliate e al voto dopo l’emergenza
- Su governo e premier Conte aggiunge: «da otto mesi navigano a vista, con il premier Conte che fa Dpcm ogni 4 giorni» mentre «scaricano su intere filiere produttive le loro responsabilità»
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Se il governo «adesso che la situazione è ormai fuori controllo» vuole davvero coinvolgere l'opposizione «servono patti chiari. Molto chiari». A dirlo è la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, in un'intervista al Corriere della Sera. Pone tre condizioni per la collaborazione con la maggioranza. «Primo, servono regole di ingaggio trasparenti, chi fa cosa e come. Secondo, il governo deve ammettere che l'efficacia della propria azione è stata nulla e abolire i provvedimenti sbagliati. Terzo, va stabilito fin da ora, con garanzia del capo dello Stato, che appena usciti dall'immediata emergenza si torna a votare».
Secondo Meloni «da otto mesi navigano a vista, con il premier Conte che fa Dpcm ogni quattro giorni ben attento ad apparire in tivù nel weekend per parlare agli italiani nel prime time», mentre «scaricano su intere filiere produttive le loro responsabilità, senza portare alcuna evidenza scientifica sulle responsabilità del contagio da parte di quei settori».
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