Mezzo miliardo di euro presi dal Recovery Fund per conoscere cosa ne pensano i cittadini degli uffici della pubblica amministrazione. È questa una delle 587 richieste contenute nell’ultima versione dell’elenco di proposte dei ministeri per il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il piano che darà le direttive sui progetti che dovrebbero essere finanziati dai fondi europei del Next Generation Eu.

L’“investimento” è stato proposto dal ministero per la Pubblica amministrazione. Per la ministra Fabiana Dadone evidentemente sapere l’opinione sugli uffici pubblici degli italiani è fondamentale per la ripresa economica dalla crisi innescata dalla pandemia.

La voce viene rubricata “Comunicazione e sentiment analysis”, ovvero comunicazione e analisi delle opinioni dei cittadini. Questa la descrizione: «Analisi e mappatura dell’attuale grado di soddisfazione del cittadino nei confronti dei servizi della Pubblica Amministrazione. Dalla reputation (reputazione) al sentiment (opinione), all’individuazione dei diversi gradienti di criticità con la creazione di un sistema strutturato di raccolta e analisi dei feedback, il coinvolgimento di figure come i data analyst». La spesa dovrebbe essere spalmata su cinque anni.

Facendo un conto a spanne, ipotizzando che un sondaggio portato avanti da una società esterna si aggira sui 10 mila euro, il ministero prevede un impegno di spesa che basterebbe per fare cinquanta mila sondaggi da qui al 2025.

L’elenco è ancora una bozza, ma il ministro per gli Affari europei, Vincenzo Amendola è già preoccupato. 

Una volta chiusa infatti la lista dovrà essere mandata al ministro che sta coordinando i lavori per il Piano e dovrà finalizzarlo entro metà ottobre.

In un’intervista a Repubblica il ministro ha cercato di raffreddare gli entusiasmi: «Capisco che ci sia euforia sul piano italiano e che qualcuno pensi che abbia le stesse modalità di una legge di bilancio».

Amendola ha avvertito che le richieste dovranno essere in linea con quanto deciso dall’Unione europea e riguardare la «transizione tecnologica, trasformazione tecnologica e digitale e la coesione sociale».

Il “sentiment” degli italiani per la Pubblica amministrazione non è chiaro in quale di queste direttrici rientri.

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