Bisognerebbe studiare e riflettere su quali sono gli strumenti e gli obiettivi, anche urbanistici, capaci di accrescere i beni collettivi e le economie esterne per le imprese e per le famiglie che sostengono lo sviluppo e contrastano la sua tendenza a trasformarsi in rendita
Il caso di Milano mostra come sia difficile nelle grandi città contemporanee difendere innovazione e sviluppo contrastando le rendite. Le città sono da sempre il motore dello sviluppo perché sono il cuore dell’innovazione e della mobilità sociale («l’aria delle città rende liberi»), ma non tutte. Alcune si configurano come «città di produttori» di nuovi beni e servizi, altre come «città di consumatori» che vivono di rendita e di trasferimenti (secondo la nota distinzione di Max Weber). I due tip



