Una visita a sorpresa per verificare lo stato delle vaccinazioni anti Covid in Calabria che è finita in un acceso dibattito su social e giornali tra il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra, e il direttore del dipartimento di prevenzione e igiene dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Mario Marino. Sabato scorso Morra ha fatto «un’incursione negli uffici della centrale operativa territoriale dell’azienda sanitaria di Cosenza, in contrada Serra Spiga» riporta il Corriere della Sera. Da qui in poi le versioni divergono. Marino lo accusa di aver chiesto conto e ragione della mancata vaccinazione dei parenti anziani con una violenza tale da portarlo ad avere un malore. Il presidente della commissione ribatte che sia i suoi genitori che uno dei suoi suoceri sono da tempo defunti, mentre sua suocera si è già vaccinata, inoltre, nel corso dell’ispezione ha potuto verificare modalità lavorative scorrette da parte del dirigente e di altri suoi colleghi.

La versione di Marino

Il primo a parlare è stato Marino: «Il senatore Morra si è presentato in ufficio e ha chiesto chi fosse il responsabile. Subito dopo, ha iniziato ad inveire contro di me incolpandomi del fatto che due suoi parenti, ottuagenari, non erano stati ancora chiamati per la somministrazione del vaccino», ha detto il dirigente con quella che il Corriere riporta come «voce flebile per via del malore avuto dopo il «blitz» di Morra».

Il senatore avrebbe cominciato a inveirgli contro: «Non contento, ha chiamato al telefonino il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri e Guido Longo, commissario ad acta della Regione Calabria, lamentandosi con loro che a Cosenza la campagna di vaccinazione andava a rilento e che non ci sono persone all’altezza per gestire questa emergenza».

La replica di Morra

Morra smentisce la ricostruzione: «Inverosimile». In un video su Facebook ha confermato di aver messo in contatto il dirigente con il viceministro e il commissario sulla gestione della campagna vaccinale: «Le modalità di prenotazione non sono efficaci». Questa ispezione, ha scritto a commento del post, «è avvenuta a seguito di segnalazioni di cittadini che mi chiedevano d’intervenire vista la scarsità di vaccini ricevuti dai calabresi e, quindi, anche in provincia di Cosenza». Morra ha ribadito di avere avuto pieno diritto di chiedere spiegazioni: «Non vedo nulla di strano se il presidente della Commissione parlamentare antimafia, parlamentare eletto in Calabria, si interessa ed interviene per cercare di aiutare il sistema delle vaccinazioni che in Calabria fa acqua da tutte le parti». Il controllo, ha detto poi, «ha dimostrato come le persone fossero distratte mentre lavoravo. I miei due poliziotti hanno chiesto l’identificazione dei medici Mario Marino e Vincenzo Gaudio perché erano senza mascherina».

Sabato mattina, 20 marzo, mi sono recato presso l’azienda sanitaria provinciale (ASP) di Cosenza in viale degli Alimena per fare un controllo, esattamente come ho fatto ad ottobre scorso sempre nei locali di Serra Spiga ed anche 7 giorni addietro quando ho incontrato il Commissario dell’ASP di Cosenza per offrire la mia disponibilità nel sostenere l’azione vaccinale. Ho dovuto prendere atto che le modalità di prenotazione non sono efficaci soprattutto per chi, magari anziano, non ha dimestichezza con internet ed i siti-web. Riguardo alle polemiche: mi farebbe piacere che mi si spiegasse come avrei perorato la causa dei miei suoceri o dei miei genitori. Purtroppo sia i miei genitori che mio suocero sono venuti a mancare tempo fa. Mentre mia suocera si è già vaccinata circa quindici giorni fa poiché rientrante per ragioni anagrafiche nelle categorie a rischio. Successivamente mi sono recato nei locali dell’ASP di Serra Spiga (Cosenza) ed ho incontrato il Dott. Mario Marino responsabile della centrale operativa territoriale, e l’ho messo telefonicamente in contatto con il Sottosegretario Pierpaolo Sileri, con il Dott. Giuseppe Longo Commissario alla sanità per la regione Calabria e con il Dott. Vincenzo La Regina Commissario dell’ASP cosentina al fine di migliorare il servizio prenotazione e tutto quanto riguardi la somministrazione vaccinale in Calabria. Questa ispezione è avvenuta a seguito di segnalazioni di cittadini che mi chiedevano d’intervenire vista la scarsità di vaccini ricevuti dai calabresi e, quindi, anche in provincia di Cosenza. Non vedo nulla di strano se il Presidente della Commissione parlamentare antimafia, parlamentare eletto in Calabria, si interessa ed interviene per cercare di aiutare il sistema delle vaccinazioni che in Calabria fa acqua da tutte le parti -lo dicono i numeri-. Nonostante ad oggi la macchina di somministrazione del vaccino funzioni poco e male, questi scarsi risultati non hanno in alcun modo scalfito le retribuzioni dei dirigenti che dovrebbero garantirci ben altri numeri per le vaccinazioni e ben altri livelli d’assistenza sanitaria in un'azienda sanitaria provinciale con circa 1 MLD di debiti! L’ispezione eseguita sabato è una prerogativa di un parlamentare e penso sia dovere di qualunque rappresentante delle Istituzioni provvedere affinché il diritto alla salute venga rispettato anche in Calabria, anche in provincia di Cosenza.

Posted by Nicola Morra on Monday, March 22, 2021

Salvini chiede le dimissioni

Sul senatore è scoppiata la bufera politica. Il leader della Lega Matteo Salvini ha chiesto le sue dimissioni.

La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha assicurato che andrà a fondo: «Andremo fino in fondo a questa vicenda e se tutto ciò corrispondesse al vero Morra farebbe bene a dimettersi immediatamente: un comportamento del genere è inaccettabile e indegno per qualsiasi rappresentante delle Istituzioni, figuriamoci per il Presidente della commissione Antimafia» ha scritto su Facebook.

La vice ministra delle Infrastrutture Teresa Bellanova (Iv) ha chiesto sobrietà: «Al senatore Morra come a ognuno di noi consiglio più sobrietà, più accortezza, più attenzione alle parole, più cura dello stile. Bisogna lavorare, questo è il nostro compito, perché non ci sia alcun bisogno di blitz nei centri vaccinali». Critiche anche dal Pd: «Per gli elementi che si hanno e che abbiamo letto – ha detto Walter Verini, membro della commissione antimafia -, questo è un nuovo episodio che, come altri in passato, non aiuta la credibilità della commissione Antimafia che, soprattutto in un momento come questo, di rischi di penetrazione delle mafie nell’economia, ha un importante ruolo da svolgere».

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