La sua linea editoriale era semplice e chiara, del presidente o si parla bene o non si parla, una devozione da regime quasi commovente per i picchi di fedeltà. Ore che se n’è andato resta un fantasma, come quello di Milano Due, di un’idea di televisione, di giornalismo, di politica, oltre che di mondo, che per diversi anni, forse un po’ troppi, è sembrata dominare qualsiasi centimetro di realtà.
A Milano Due c’è un campo di calcio dedicato a Raimondo Vianello e i cestini della spazzatura sono decorati con il biscione di Canale 5, oltre che simbolo dell’altra Milano, quella uno. La città giardino fondata negli anni Settanta, emanazione diretta dello spirito di Silvio Berlusconi, tanto da essere l’ultimo luogo dove gli è stata scattata una foto prima della sua dipartita – mangiava il gelato, un bambino gli chiese un selfie – è stata anche il set a cielo aperto per la prova finale dell’Iso



