«Per troppo tempo le vecchie forze politiche hanno messo al primo posto solamente le poltrone e la spartizione di potere. C’è però un dato di fatto: solo il Movimento ha avuto il coraggio di dire basta a questo scempio!». Era il 30 agosto 2019 quando questo messaggio compariva sul blog delle stelle. A guardare i fatti non sembra proprio una verità inattaccabile, considerate le schiere di candidati non rieletti e di amici e parenti a cui i pentastellati hanno trovato una collocazione.

Il caso di Dino Giarrusso

L’ex inviato delle Iene è stato uno dei primi casi di Cinque stelle “sistemati” dopo la mancata elezione: candidato in un collegio uninominale del Lazio nel 2018, è arrivato terzo. L’ex candidato ha curato per qualche mese la comunicazione della consigliera regionale Roberta Lombardi, poi si è proposto come consigliere d’amministrazione in Rai, ma anche in questo caso non è stato selezionato. Nell’estate 2018 il nuovo viceministro Lorenzo Fioramonti lo ha chiamato nel suo staff come esperto di comunicazione, ma anche in quell’incarico non è durato a lungo. Nella primavera del 2019 Giarrusso si è candidato alle europee ed è riuscito a farsi finalmente eleggere in Sicilia, come ama sottolineare, «con il maggior numero assoluto di preferenze M5s in Italia».

Gli ex parlamentari

Il Movimento ha anche provveduto a trovare una collocazione a diversi parlamentari della XVII legislatura che non ce l’hanno fatta (o hanno deciso di non ricandidarsi) alle elezioni del 2018: è il caso di Bruno Marton, perito industriale e artigiano di Paderno Dugnano, diventato segretario particolare di Vito Crimi quando era sottosegretario nei due governi Conte. Ma anche quello di Michele Dell’Orco, che ha trovato posto come sottosegretario al ministero dei Trasporti di Danilo Toninelli, e di Luigi Gaetti, neanche ricandidato, ma nominato sottosegretario all’Interno nel Conte I. Nello stesso governo si è trovato posto anche per Vincenzo Zoccano, sconfitto a Trieste e diventato sottosegretario alla Famiglia.

C’è poi la storia di Giorgio Sorial, ingegnere dell’automazione, ex vicepresidente della commissione Bilancio alla Camera, poi capogabinetto al ministero dello Sviluppo economico quando c’era Luigi Di Maio. Nel 2019 è diventato consigliere d’amministrazione di Marina di Portisco, società a partecipazione pubblica che gestisce il porto turistico della cittadina sarda. Dopo il cambio di governo era tra i possibili sottosegretari al ministero dello Sviluppo economico, ma alla fine l’ha spuntata Alessandra Todde, un’altra non eletta alle europee 2019. Per Sorial è comunque arrivata, negli ultimi giorni, la nomina al vertice della società del Traforo del Monte Bianco, dove lavorerà coi Benetton.

A trovare una sistemazione nei ministeri è stato anche Francesco Vanin, candidato consigliere alla regione Friuli Venezia Giulia nel 2013 poi portaborse di Marco Zullo a Bruxelles per quattro anni e da luglio 2018 impegnato a seguire le crisi d’azienda al ministero del Lavoro (su LinkedIn si dice «francamente onorato di servire il paese»). È rimasto anche dopo l’insediamento di Nunzia Catalfo, ma a novembre 2019 è passato al ministero dello Sviluppo economico di Stefano Patuanelli dove si occupava di startup e microimprese.

Non è andata male neanche a Laura Agea: ex europarlamentare, non è stata rieletta nel 2019. Pronto per lei un posto da sottosegretaria alle Politiche europee nel Conte II. A non essere rieletto è stato anche Mauro Willem Campo, un consigliere regionale del Piemonte nella legislatura 2014-2019. Già a metà del 2020 però, il fondatore del primo meetup di Cuneo ha trovato posto come direttore generale al Formez Pa, l’istituto che supporta la modernizzazione della Pa. Campo è arrivato al Formez grazie alla nomina del presidente, che da fine 2019 non è niente meno che l’ex ministro della Cultura del Conte I Alberto Bonisoli, a sua volta arrivato terzo nel 2018 nel collegio uninominale Lombardia 1-2.

Una menzione a parte va fatta ai candidati ministri presentati come membri di un possibile governo Di Maio nel 2018. Mauro Coltorti (previsto ai Trasporti) è diventato senatore, mentre Salvatore Giuliano, Armando Bartolazzi e Alessandra Pesce (rispettivamente indicati per Istruzione, Salute e Agricoltura) hanno trovato posto come sottosegretari nel Conte I.

La professoressa Elisabetta Trenta è diventata effettivamente ministra (e oggi è tornata alla sua attività di insegnamento alla Link University), mentre la sua collega Paola Giannettakis, che doveva ambire al Viminale, oggi siede nel Consiglio d’amministrazione di Leonardo. Pasquale Tridico, destinato al ministero del Lavoro, è diventato presidente dell’Inps. Altri due accademici, Andrea Roventini (Economia) e Filomena Maggino (Qualità della vita), hanno continuato le loro carriere, ma nel frattempo sono entrambi diventati consulenti di palazzo Chigi.

Roventini lo è ancora, l’incarico di Maggino, che è stata anche presidente della cabina di regia Benessere Italia si è concluso a ottobre scorso.

Nella categoria degli amici rientra senz’altro Matteo Ponzano, ex dj di Beppe Grillo (autore del web channel La cosa), assunto a maggio 2020 dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, per un incarico che Ponzano stesso su LinkedIn definisce «consulenza per la comunicazione istituzionale – grafica/video per Superbonus 110 per cento».

Amici e parenti

Il Movimento non si è dimenticato neanche di Alberto Sasso, amico personale di Grillo, candidato alla Camera, poi coinvolto da Virginia Raggi nel dossier sullo stadio della Roma. Gli è stato anche affidato il progetto per la candidatura di Torino alle Olimpiadi del 2026 e nel 2018 è diventato presidente di Eur spa, una controllata al 90 per cento in mano al ministero dell’Economia e per il restante 10 a Roma capitale. Da gennaio 2020 è anche presidente di Roma Convention Group, interamente partecipata da Eur spa.

I Cinque stelle capitolini sono particolarmente attivi nel tentativo di coinvolgere i parenti, ma con pessimi risultati. Negli ultimi giorni è stata bloccata l’assunzione di Massimo Capo da parte dell’assessora alla Cultura Lorenza Fruci, ex compagna di liceo di Raggi. Secondo molti Capo aveva una relazione con Fruci, anche se i due adesso negano. Ha dovuto dimettersi anche Silvia Di Manno, compagna di Gianni Lemmetti, assessore al Bilancio, appena assunta nello staff dell’assessore all’urbanistica del comune.

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