- Il Movimento 5 stelle sta disperdendo il proprio peso nell’elezione del presidente della repubblica. Il maggior gruppo di grandi elettori non riesce a definire un nome da lanciare nella corsa: nel 2013 e nel 2015 Grillo aveva risolto il problema con le Quirinarie.
- Dall’opposizione i Cinque stelle, pur non riuscendo a imporre il proprio nome, soprattutto nel 2013, con la candidatura del costituzionalista Stefano Rodotà si erano costruiti una reputazione di purezza.
- Oggi, con i parlamentari preoccupati per il proprio futuro e i gruppi bloccati da un conflitto interno, Conte non riesce a sfruttare comunicazione e strategia con gli alleati.
Da quando sono arrivati in parlamento, i Cinque stelle sull’elezione dei presidenti della repubblica sono passati dall’autonomia alla dipendenza. Nelle due occasioni precedenti, sono riusciti a dettare la linea e rispondere alla politica dei partiti con dei candidati di livello, oggi rischiano di trovarsi solo a reagire alle decisioni di alleati e avversari. Il Movimento 5 stelle, che è ancora la forza dominante in parlamento, ha perso così ogni possibilità di incidere sulla discussione che



