A Roma la conferenza dell’Aeronautica militare e del ministero di Crosetto, in programma alla Nuvola, vede tra gli speaker la responsabile vendita dell’azienda di Starlink
Una maxi-conferenza per parlare del futuro dell’aerospazio e della Difesa. Mettendo insieme attori istituzionali, tecnici e aziende. Ma che diventa un ponte ideale tra il governo e alcune aziende del settore. Su tutte Space X.
La società di Elon Musk, che gestisce i satelliti Starlink, sarà infatti rappresentata dalla manager delle vendite, Stephanie Bednarek, all’appuntamento di domani e venerdì 9 maggio, in agenda a Roma.
Proprio mentre al Senato si imprime l’accelerazione decisiva per l’approvazione del disegno di legge sull’economia dello spazio. Da oggi, infatti, potrebbero iniziare le votazioni degli emendamenti. E nel frattempo Andrea Stroppa, braccio operativo di Starlink in Italia, ha rilanciato la propria offensiva su X.
«Gli Houthi a terra hanno connettività superiori a quelle delle navi italiane da guerra», ha scritto l’ex hacker romano, plaudendo alla richiesta di maggiori risorse al comparto avanzata dal ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Spazio nella Nuvola
Un po’ di bastone, con la pressione, e un po’ di carota, con l’apprezzamento, al ministro, che peraltro non ha fatto mistero di guardare con attenzione alla tecnologia di Musk: «La Difesa è interessata - anzi forse obbligata - a integrare tale capacità con quelle fornite da satelliti in orbita bassa, che offrono maggiore continuità, copertura e minor tempo di latenza», ha detto alla Camera.
Con queste premesse alla Nuvola di Fuksas, nel quartiere Eur, è in rampa di lancio l’appuntamento ribattezzato “Fighting and Winning in the Sky Beyond the Next Decade – Combattere e vincere nel cielo oltre il prossimo decennio”.
Sulla conferenza è impresso il marchio dell’Aeronautica militare e del ministero della Difesa di Crosetto. Un focus è previsto pure sulla sostenibilità. Per questo è stato invitato Lorenzo Bertelli, direttore marketing di Prada.
Tra gli speaker dei vari panel, però, c’è uno nome che attira l’attenzione degli esperti di satelliti: Stephanie Bednarek, vicepresidente delle vendite Space X. Nella tarda mattinata di venerdì, intorno a mezzogiorno, la manager della società di Musk parteciperà a uno degli incontri più attesi. La sua carriera è un esempio di successo nel colosso dei satelliti.
È entrata nel 2008 come assistente allo sviluppo commerciale e ha scalato i gradini interni. Nel 2018 è diventata direttrice del reparto commerciale, ruolo in cui è diventata senior nel 2020. Pochi mesi fa, a dicembre, il grande balzo come vicepresidente delle vendite.
Al suo fianco, durante il panel alla Nuvola, altri protagonisti del settore: il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Teodoro Valente, la project manager del progetto Iride, Gabriella Costa, l’amministratore della divisione spazio di Leonardo (società sponsor dell’evento), Massimo Comparini, insieme a Bill Nelson, ex amministratore della Nasa. Ma Bednarek sarà una delle poche a rappresentare i colossi stranieri del settore, senza esserne gold o silver sponsor.
Interrogazione a Crosetto
L’invito dell’Aeronautica e del ministero a Bednarek ha sollevato perplessità. «A quale titolo è prevista la presenza della vicepresidente di Commercial sales di SpaceX», e «se questa azienda sia uno sponsor dell’evento», ha chiesto il deputato del Pd, Andrea Casu, in un’interrogazione a Crosetto.
Non sfugge che al tavolo siederà una manager che si occupa specificamente del comparto commerciale per conto di Space X. In quasi tutti gli altri casi si tratta di profili più tecnici. Dall’organizzazione, secondo quanto trapela, la posizione è quella di un evento dedicato senza alcun occhio di riguardo per le singole realtà.
Anzi: «L’obiettivo generale è quello di approfondire le più importanti tematiche relative all’aerospazio, scambiando punti di vista interdisciplinari su una tematica cruciale in campo militare, e non solo», si legge nella presentazione ufficiale.
Fatto sta che mentre la manager del commerciale del colosso statunitense è attesa a Roma, in parlamento procede spedito l’esame del ddl sull’aerospazio, uno dei provvedimenti più cari a Musk. Nel testo approvato alla Camera sono previste le chance di ingresso nel mercato a Mr. Space X. I satelliti possono essere affidati a «soggetti appartenenti all’Unione europea» o – e qui può incunearsi Starlink – «all’Alleanza atlantica».
Pd, Cinque stelle e Avs sinistra hanno presentato emendamenti per sopprimere la norma. La maggioranza vuole respingere l’assalto delle opposizioni e chiudere la partita senza modifiche. Così il ddl diventerà legge dopo il via libera del Senato. Consegnando a Musk lo spazio italiano.
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