Election day ed effetti collaterali, a questa tornata nessuna delle forze politiche può davvero sentirsi al sicuro. Neanche il premier Giuseppe Conte. Vigilia di passione a Palazzo Chigi
- Chilometri e città, per il segretario Pd Nicola Zingaretti la campagna elettorale più combattuta e sofferta, fra sondaggi dubbi e fuoco amico
- Pentastellati divisi alla meta, le micce di Di Battista e le apprensioni di Di Maio. Per la prima volta è il loro ‘popolo’ deve indicare la rotta dei futuri Stati generali
- Un’altra Lega è possibile. Anche il segretario Matteo Salvini rischia di vedere ammaccata la sua leadership. Giorgia Meloni abbassa i toni sul referendum
A dire molto del clima interno ai 5 stelle in questa vigilia elettorale è stata la faccia del ministro Luigi Di Maio, venerdì sera, in collegamento con La7 dalla sua Campania, mentre pattinava sul tema del voto disgiunto a favore dei candidati presidenti dem che l’alleato Nicola Zingaretti ha chiesto in tutte le regioni al voto. «Io ovviamente sono leale ai nostri candidati. Non sono uno che pensa che agli elettori bisogna dire che devono fare, decideranno loro a chi affidare la loro sanità, le


