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«Nemico del regime», così i servizi egiziani hanno ucciso Regeni

LaPresse
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La procura di Roma ha chiuso le indagini sulla morte del ricercatore. Spuntano due testimoni del massacro «Regeni era mezzo nudo nella sede dei servizi segreti, portava segni di tortura, delirava». Ora verso il processo

 

  • Dopo un’inchiesta giudiziaria resa quasi “impossibile” dal muro di gomma alzato dal governo di Abdel Fattah al Sisi, da depistaggi a catena e dalla mancanza di collaborazione dei magistrati del Cairo, l’inchiesta sulla morte del ricercatore triestino è a una svolta.
  • Due fonti che hanno detto al procuratore capo Michele Prestipino e al sostituto Sergio Colaiocco di aver visto Regeni in mano ai funzionari del ministero dell’Interno, e di aver assistito alle atrocità subite dal dottorando dell’Università di Cambrige.
  • Scambiato quasi cinque anni fa dagli agenti dei servizi egiziani per una spia straniera, un sobillatore nemico del regime.

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