Intervista all’ex segretario dem e capodelegazione a Bruxelles. «Le continue provocazioni di Meloni provano a nascondere un suo problema». Sui volenterosi per la difesa dell’Ucraina «la premier frena non perché sia pacifista o pontiera, ma perché è complice di chi non vuole l’Europa al tavolo dei negoziati». Calenda? «Non è credibile chi denuncia ogni giorno i pericoli della destra al governo e poi non sente il dovere della ricerca di un’unità»
Un Pd come «una comunità hippie demilitarizzata» è una battutaccia, l’ennesima di Giorgia Meloni contro Elly Schlein, tanto più perché pronunciata, sabato scorso, in un congresso di un partito potenzialmente alleato dei dem, Azione. E di fronte a esponenti Pd che non condividono la linea della segretaria. Ma Nicola Zingaretti, ex segretario dem e oggi capodelegazione a Bruxelles, non si scompone. Perché, spiega, «le continue battute e provocazioni di Meloni provano a nascondere un suo problema.



