L’esecutivo sta pensando di mettere il mgistrato Giovanni Russo a capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria sotto il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Russo andrebbe così a sostituire l’attuale, Carlo Renoldi, un nome sgradito alla Lega.  L’ipotesi Russo circola da giorni all’interno del settore penitenziario e sta via via prendendo forza. Ad aprile Russo era in corsa anche per il ruolo di procuratore nazionale antimafia, ma alla fine all’epoca gli venne preferito Giovanni Melillo.

Il curriculum

Russo, si legge nelle biografie ufficiali, è in magistratura dal 1985. Dal 2016 svolge funzioni di Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo aggiunto, ricoprendo il ruolo di Procuratore nazionale vicario. Coordina le Sezioni “Cosa Nostra”, “Mafie straniere e altre mafie”, il Polo di interesse “Criminalità transnazionale”, i Servizi “Cooperazione internazionale”, “Risorse tecnologiche e sicurezza, “Contrasto patrimoniale alla criminalità di tipo mafioso o terroristico”. Affianca il procuratore nazionale nel coordinamento dei gruppi di lavoro “mafie ed entità esterne nelle stragi ed altri delitti” e “Indagini collegate in materia di ricerca latitanti” ed è corrispondente nazionale di Eurojust, punto di contatto della Rete Giudiziaria Europea. Docente presso vari corsi universitari e master post lauream nei principali Atenei nazionali. Componente del comitato scientifico di diverse riviste giuridiche è stato coordinatore di vari progetti scientifici e di attività sperimentali nel campo delle applicazioni al diritto delle nuove tecnologie.

Renoldi, nominato a marzo dall’ex ministra Cartabia, si era fatto conoscere come teorico del «carcere compatibile con la Costituzione», ma la Lega non appoggia la sua amministrazione.

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