Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha parlato alla Camera, nelle prossime ore arriverà il Dpcm con misure che varieranno a livello territoriale: «Il prossimo Dpcm avrà tre aree corrispondenti a tre scenari di rischio con misure via via più restrittive». L’inserimento di una regione in una delle aree avverrà con ordinanza del ministero della salute e dipenderà dal coefficiente di rischio così come certificato dal report dell’Istituto superiore di sanità.

Per l’intero territorio nazionale dove non si segnala rischio elevato ci saranno comunque nuove restrizioni: chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali, ad eccezione di farmacie, parafarmacie, negozi di generi alimentari, tabacchi ed edicole.

Verranno chiusi anche i corner scommesse e giochi; chiuderanno musei e mostre; ci sarà la riduzione al 50 per cento della capienza dei mezzi trasporto. Ci sarà il limite agli spostamenti da e verso le regioni con elevato coefficiente di rischio, salvo esigenze di lavoro, studio e necessità. Ci sarà anche un coprifuoco serale «nella fascia più tarda con le eccezioni delle situazioni di necessità».

Le scuole secondarie di secondo grado potranno passare integralmente alla didattica a distanza. Per le regioni a rischio elevato saranno previste restrizioni proporzionali collegate alle fasce. «Terremo conto delle risoluzioni di camera e senato ma anche delle istanze del tavolo con le regioni». Le restrizioni potranno avere allentamenti ed essere rimodulate su più parametri.

La distribuzione di macchinari e tamponi

Il premier ha prima dato un quadro della situazione sanitaria. Il rallentamento della distribuzione di posti letto e ventilatore, ha detto, è anche legato alla diversa situazione clinica rispetto alla prima ondata.

Il primo ministro ha fornito alcuni dati in merito alla strumentazione per affrontare l’epidemia, la cui distribuzione è in carico al commissario Domenico Arcuri: nei prossimi giorni saranno distribuiti oltre 10 milioni di test rapidi alle Asl, da utilizzare anche nelle scuole.

L’obiettivo, contando anche i molecolari, è di arrivare a 350 mila tamponi al giorno. Dal punto di vista delle terapie intensive, i mancanti 1.789 ventilatori verranno distribuiti in maniera progressiva. Attualmente la pressione sulle terapie intensive, ha detto, «non è insostenibile».

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