Forse, al di là delle autocandidature e delle faide interne ai partiti, servirebbe una riflessione più attenta su cosa siano oggi questi “enti” nella dinamica costituzionale italiana, nel bilancio pubblico, nella produzione di ceto politico, avendo già reso fin troppa attenzione all’epopea dei cacicchi che manco il limite dei mandati riesce ad arginare
Il giro elettorale del prossimo autunno, che catalizza l’attenzione con il voto nelle sette regioni in scadenza, sembra assorbire nel solito retroscenismo di maniera tematiche che invece dovrebbero godere di ben diverso riguardo, perché hanno a che fare con l’essenza stessa del regionalismo. Così, oltre l’appassionante serial sui veti, le ritrosie e le candidature autopromosse che affollano le pagine politiche dei giornali e dei telegiornali, forse dovrebbe trovare luogo una riflessione più atte


