Un parlamento che nasce già invecchiato rispetto a quello precedente, che fa registrare un ulteriore arretramento, già avvenuto nell’ultima legislatura, sul fronte della rappresentanza giovanile nelle aule di Camera e Senato. Se, come già raccontato da Domani, il tasso di ricambio dei debuttanti a Montecitorio e palazzo Madama è poco sopra il 40 per cento, va ancora peggio per quanto riguarda l’età di chi andrà a occupare gli scranni del parlamento. Alla Camera, infatti, gli under 40 sono appena il 16 per cento degli eletti. In numeri assoluti si parla di 65 deputati su 400, tra cui solo cinque sono al di sotto della soglia dei 30 anni. L’ambizione, sbandierata in ogni campagna elettorale, di portare una ventata di freschezza è naufragata alla prova dei fatti. Nella legislatura appena finita gli under 40 erano il 23 per cento, quindi 145 (su 630) deputati.

Anche il governo non può dirsi giovane. Secondo i dati elaborati da YouTrend, l’età media dei membri del governo è di 60 anni, con la stessa Giorgia Meloni che è la più giovane (45 anni) e Maria Elisabetta Alberti Casellati la più anziana (76 anni). 

Camera per over 50

Il raffronto parlamentare è ancora più impietoso con la legislatura precedente, quella iniziata nel 2013 e terminata nel 2018, quando i giovani avevano un’ampia rappresentanza, sulla spinta dell’ingresso in parlamento del Movimento 5 stelle: più di un deputato su tre era under 40, esattamente il 37,2 per cento.

Il regresso è costante. Emerge anche osservando la situazione da un’altra angolatura: quasi la metà, il 46 per cento, degli eletti ha più di 50 anni. Un dato più alto rispetto al 41 per cento della legislatura terminata poche settimane fa. E diventa complicato fare il paragone con il 32 per cento di quella ancora precedente.

Il titolo di più giovane va alla 25enne Rachele Scarpa, eletta nelle liste del Partito democratico. Nella particolare graduatoria precede Grazia Di Maggio di Fratelli d’Italia, 27 anni il prossimo novembre, e Marianna Ricciardi del Movimento 5 stelle, che ha invece compiuto 27 anni lo scorso gennaio.

Il podio delle giovanissime è formato esclusivamente da donne, che come ben noto sono in netta minoranza in parlamento. Ma è solo una minima consolazione.

Il Pd invecchia

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Tra i partiti, il Pd è quello in maggiore difficoltà, nonostante l’impegno del segretario Enrico Letta a spingere sulle politiche per i giovani, cercando di garantirgli una buona rappresentanza. Scarpa non può fungere da foglia di fico sul tema: nel gruppo dem appena il 12 per cento sono under 40, tra questi figurano Marco Sarracino, il segretario campano del partito e dato in ascesa nelle gerarchie, la lombarda Silvia Roggiani e la ravennate Ouidad Bakkali, oltre alla giovane, già esperta, Anna Ascani.

Numeri simili ci sono in Forza Italia con il 13 per cento di deputati al di sotto dei 40 anni: la compagna di Silvio Berlusconi, Marta Fascina, è volto più noto, insieme a Matilde Siracusano.

Sulla stessa soglia si attesta Fratelli d’Italia, che nonostante abbia la pattuglia più nutrita a Montecitorio conta appena 16 giovani, che sono poco più del 13 per cento degli eletti alla Camera. Tra di loro figurano Fabio Roscani, leader di Gioventù nazionale, il movimento giovanile di FdI, e Augusta Montaruli, già volto mediatico del partito nella scorsa legislatura e che ora è destinata ad aumentare la propria visibilità.

Un altro nome da appuntarsi è quello di Andrea Tremaglia nipote di Mirko Tremaglia, storico dirigente del Msi. I gruppi più piccoli, come quelli del terzo polo e dell’alleanza Sinistra italiana-Verdi, non hanno brillano: ci sono appena due under 40, Fabrizio Benzoni e Giulia Pastorella, nella coalizione Azione-Italia viva, e solo una, Eleonora Evi, nel drappello rossoverde.

Meno eletti, poco cambiamento 

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Numeri leggermente migliori ci sono per le Lega con il 20 per cento di rappresentanti a Montecitorio che hanno meno di 40 anni: il profilo più noto è quello del presidente della Camera mancato, Riccardo Molinari.

Mentre una ventata di gioventù è portata dal Movimento 5 stelle con 18 deputati sotto i 40 anni, quindi sopra il 35 per cento. Tra loro spicca l’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, ma anche la rampante contiana Vittoria Baldino e la sottosegretaria uscente Ilaria Fontana.

Al Senato, secondo quanto prevede la Costituzione, il discorso è diverso: ogni eletto deve avere più di 40 anni per cui diventa difficile parlare di rappresentanza giovanile.

È pur vero, comunque, che l’età media si è leggermente abbassata, ma resta la constatazione che gli under 45 che trovano spazio a palazzo Madama sono meno del dieci per cento del totale. Una quantità ridotta che non incarna un segnale di cambiamento. E, nell’attesa di capire come la riduzione del numero di parlamentari influirà sui lavori d’aula e nelle commissioni, emerge una certezza: l’impatto negativo sul ringiovanimento.

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