La giornata è ancora lunga: alle 10 sulla piattaforma Rousseau è stato aperto il voto agli iscritti al M5S che sono chiamati a esprimersi su un eventuale supporto a un governo presieduto da Mario Draghi, Durerà fino alle 18. I risultati – si legge sul Blog delle stelle, «saranno pubblicati dopo le ore 19.00 di oggi 11 febbraio».

Beppe Grillo, dopo aver chiesto ai pentastellati di aspettare ad esprimersi e aver ottenuto lo slittamento a oggi, ha detto di aver trovato in Draghi «un grillino», e oggi è tornato alla carica pubblicando un post sul suo blog: «Per aspera ad astra» il titolo latino benaugurante e prosegue: «Ecco gli obiettivi del Movimento». L’hashtag #iovotosì in mattinata è diventato Twitter trend, ma il sì non è scontato. Fino e ieri notte 13 parlamentari hanno pubblicato un post denunciando che il quesito – che mette insieme il sì a Draghi e l’intenzione di raggiungere gli obiettivi del Movimento – è scorretto: «Il quesito su cui votare, pubblicato oggi, è stato formulato in maniera suggestiva e manipolatoria, lasciando intendere che solo con la partecipazione del m5s al governo si potranno difendere i provvedimenti adottati dal precedente governo e dalla precedente maggioranza» scrive Andrea Vallascas con le firme di altri 12 parlamentari.

La piattaforma 

Il sistema è partito regolarmente. «In 5 minuti hanno espresso il voto 2.800 persone» ha detto il notaio dell’associazione Rousseau, Valerio Tacchini, a Milano. Gli iscritti sono circa 119mila.

Davide Casaleggio, proprietario della Casaleggio associati e presidente della Piattaforma Rousseau, spera che sia «una grande partecipazione a questo voto». Per lui è una modalità di partecipazione esemplare: «È sicuramente un nuovo tipo di modello di partecipazione che si differenzia rispetto ad altre forze politiche che normalmente prendono decisioni con 4-5 persone in una stanza» ha aggiunto.

Il post di Grillo

Grillo continua a sperare che vada tutto liscio e ricorda ai suoi le finalità che deve perseguire il Movimento elencando i punti secondo i 17 obiettivi Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu.  Si va dalla riforma dell'editoria alle legge sul conflitto di interessi, passando per voto ai 16enni, preferenze nella legge elettorale, patrimoniale sulle grandi ricchezze e pubblicizzazione delle autostrade. Ma c’è anche il salario minimo, la patrimoniale, il reddito universale e le lotte storiche del Movimento, come quella per l’acqua pubblica.

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