- Per il numero due del Pd «il Primo Maggio non è una festa finché va avanti la strage dei morti sul lavoro, ma non è vero che non abbiamo fatto nulla». Sul fisco «la destra fa sceneggiate, bisogna aiutare le fasce più deboli».
- «Abbiamo aiutato le imprese, giustamente, dovevamo salvare il tessuto produttivo. Ora, porre la questione dei salari non è un ricatto ma la priorità».
- «Il campo largo con i Cinque stelle serve ancora di più, alle amministrative fa la differenza. Ma da tempo ho posto la questione del proporzionale: il Pd può perseguire meglio la sua vocazione maggioritaria».
Peppe Provenzano, lei è vicesegretario di un Pd che in questi giorni parla molto di lavoro. Ma i morti sul lavoro sono ancora cifre di una guerra. Scusi la brutalità: siete da tre anni al governo e non è cambiato niente? Il Primo Maggio non sarà una festa fin quando la cronaca ci restituirà questa strage quotidiana. Ma non è vero che non è cambiato nulla. Abbiamo assunto i nuovi ispettori, inasprito le sanzioni, garantito le stesse regole lungo tutta la filiera degli appalti e il migliore co



