Il sottosegretario alla Giustizia Ferraresi trasforma la spedizione del 6 aprile in un’azione legittima. Ma la ricostruzione ufficiale contraddice le testimonianze e le riprese video. Il ministro Bonafede tace
- Il 6 aprile, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, un contingente di agenti della polizia penitenziaria, proveniente da altri istituti, è entrato nel padiglione Nilo e ha trasformato la perquisizione in una spedizione punitiva.
- I video, agli atti dell’inchiesta, mostrano minuto per minuto l’azione fuori da ogni regola del battaglione di agenti.
- Finalmente dopo il lungo silenzio, il governo ha dovuto prendere una posizione ed è stata chiarissima. Il sottosegretario Vittorio Ferraresi ha definito quella perquisizione «doverosa azione di ripristino di legalità e agibilità dell'intero reparto».