I ricercatori in Germania e Norvegia hanno identificato nel sangue dei pazienti affetti da trombosi post-vaccino un’auto anticorpo. La buona notizia è che questa sindrome, se presa in tempo, si può curare
- L’Ema ha esaminato in dettaglio i primi 62 casi di trombosi dei seni venosi cerebrali e i 24 casi di trombosi delle vene splancniche segnalati fino al 22 marzo: la maggioranza erano donne di età inferiore ai sessant’anni che avevano sviluppato la trombosi entro 15 giorni dall’inoculazione del vaccino.
- Venerdì scorso l’Ema ha dichiarato che lo stesso effetto collaterale sembra manifestarsi anche col vaccino Johnson & Johnson, che, come il vaccino Astrazeneca, è costituito da un adenovirus modificato.
- Con il vaccino Astrazeneca rischia una persona ogni 100mila, mentre col Covid muoiono 2 persone ogni 100.
L’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, pochi giorni fa ha raccomandato l’uso preferenziale del vaccino AstraZeneca solo nei soggetti sopra i 60 anni. «Come sapete – ha detto il presidente del Consiglio superiore della sanità Franco Locatelli – l’Ema e l’Aifa hanno valutato nuovi dati sulle trombosi dei seni venosi cerebrali e delle vene addominali» che si sono verificati in alcuni individui dopo l’inoculazione del vaccino AstraZeneca. «Il nesso di causalità è plausibile. Il meccanismo non è de
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05 April 2021, Saxony-Anhalt, Quedlinburg: Packages with the Corona vaccine from AstraZeneca stand in the warehouse of the vaccination centre in the district of Harz. Vaccinations were also given here over the holidays. On Easter Monday, 210 people received their Corona vaccination. Photo by: Matthias Bein/picture-alliance/dpa/AP Images



