Italia

Pochi spazi e contagi in aumento. Ora le carceri sono dei focolai

Non solo Santa Maria Capua Vetera: Fabio Anselmo ha seguito da avvocato il caso di Rachid Assarag, detenuto che ha subito numerose violenze in diverse carceri italiane (foto LaPresse)
Non solo Santa Maria Capua Vetera: Fabio Anselmo ha seguito da avvocato il caso di Rachid Assarag, detenuto che ha subito numerose violenze in diverse carceri italiane (foto LaPresse)

Secondo il calcolo del 3 novembre i detenuti positivi sono 395, di cui 20 in condizioni gravi da richiedere il ricovero ospedaliero, mentre gli operatori sono 424. Solo una settimana fa, i detenuti positivi erano 215 e gli agenti 232

  • Il dato è in continuo aggiornamento e crescita, con l’aggravamento della situazione in particolare nelle carceri in cui già è presente un focolaio.L’ultimo è ad Alessandria, dove un detenuto è morto. Poi ci sono San Vittore, Terni Larino e a Livorno, dove è positivo il 10 per cento dei detenuti.
  • Il problema, però, in molti istituti è sempre lo stesso: lo spazio. Attualmente in Italia sono in carcere 54.894 persone, i posti disponibili sono invece 47.187, con un sovraffollamento del 116 per cento, che in alcune strutture tocca anche il 170 per cento.
  • Il nuovo Dpcm, invece, non prevede nulla in materia di giustizia. Formalmente, dunque, le visite ai detenuti in carcere continuano ad essere possibili nel rispetto delle norme di sicurezza.

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