- In questa fase politica confusa, il profilo del prossimo capo dello stato viene spesso tracciato dai politici in interviste e dichiarazioni. Con l’esito che, se accostati uno all’altro, questi identikit restituiscono l’immagine di un Frankenstein difficilmente individuabile nei pur ampi serbatoi di riserve della repubblica.
- Giorgia Meloni ha chiesto «un patriota», ma Fontana della Lega le ha risposto «basta che non sia nazionalista». E Letta ha precisato, «impossibile un anti-europeista al Colle». Poi è arrivato Salvini, «non sta scritto da nessuna parte che non possa essere sovranista».
- Letta ha scartato i «leader di partito» perchè troppo politici. Tajani gli ha risposto che un politico «che ha preso voti e governato» è la giusta riserva della repubblica. E comunque deve essere scelto da tutto l’arco costituzionale, ammonisce Conte. Ma Renzi specifica: «Il centrodestra deve prendere l’iniziativa».
Patriota ma non nazionalista, donna ma anche uomo se delle istituzioni, rappresentativo del sentire comune ma anche scelto grazie ai voti del centrodestra che sentono di avere l’occasione di essere determinanti. Come dicevano i politici della prima repubblica, per scegliere il capo dello Stato bisogna prima di tutto «disegnarne il profilo». Poi, e solo poi, inizia la fase di individuazione di chi possa veramente indossare l’abito confezionato dagli accordi tra grandi elettori. Una fase delica



