Dai saltelli di Giorgia Meloni e Antonio Tajani sul palco di Napoli al grido di «chi non salta comunista è» ad Anna Maria Bernini che attacca gli studenti, s’avanza un’ondata di rinato maccartismo in versione farsesca. Ma a contribuire non è solo la nostalgia per l’Italia azzurra di Silvio Berlusconi
«I comunisti oggi sono quelli che hanno metabolizzato la rottura irreversibile e definitiva con la sinistra», diceva Paolo Virno, filosofo scomparso di recente, in un lungo e articolato intervento alla Conferenza di Roma sul Comunismo C17, otto anni fa. In quel periodo, tra le espressioni feticcio usate dalle varie sfumature di destra italiana, prevalevano termini come buonisti, radical chic, pidioti. La parola “comunisti” restava più discretamente nell’ombra, mai sparita ma meno gettonata, lont


