ESCLUSIVO

Così l’Italia ha fornito a Putin il virus del Covid per il grande affare del vaccino Sputnik

08/01/2021 Roma, Reithera azienda specializzata in biotecnologie, con sede alle porte di Roma, sta lavorando sul vaccino anti-Covid GRAd-CoV2, che rappresenta la risposta italiana ai vaccini di Pfizer e di Moderna. Dopo la fase 1 di sperimentazione il vaccino Reithera ha dimostrato di essere sicuro e di avere capacita' di indurre risposta immunitaria, come confermato dal direttore scientifico dell'Ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma. Nella foto i ricercatori al lavoro nei laboratori con una fiala di vaccino anti-Covid GRAd-CoV2
08/01/2021 Roma, Reithera azienda specializzata in biotecnologie, con sede alle porte di Roma, sta lavorando sul vaccino anti-Covid GRAd-CoV2, che rappresenta la risposta italiana ai vaccini di Pfizer e di Moderna. Dopo la fase 1 di sperimentazione il vaccino Reithera ha dimostrato di essere sicuro e di avere capacita' di indurre risposta immunitaria, come confermato dal direttore scientifico dell'Ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma. Nella foto i ricercatori al lavoro nei laboratori con una fiala di vaccino anti-Covid GRAd-CoV2
  • A marzo 2020, i ricercatori italiani dell’Istituto Spallanzani hanno consegnato il coronavirus vivo, che erano riusciti ad isolare e mettere in coltura tra i primi al mondo, agli scienziati russi, che così hanno potuto sviluppare i due vaccini sovietici di stato - Sputnik V e EpiVacCorona.
  • In quei giorni, a inizio pandemia, isolare il virus in coltura significava avere a disposizione un materiale biologico preziosissimo a cui ambivano tutti i laboratori di ricerca pubblici e privati del pianeta. Chi aveva il virus in coltura poteva sviluppare un vaccino.
  • Fino a quel momento, solo tre altri laboratori – uno cinese, uno statunitense e uno inglese – erano riusciti a farlo. In sostanza, gli scienziati dello Spallanzani possedevano una vera e propria miniera d’oro.

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