L’ufficio di palazzo Chigi che si occupa di gestire e monitorare i voli di Stato dei membri del governo ha comunicato i dati ufficiali dei numeri dei viaggi dei ministri a bordo.

Così è emerso che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha viaggiato per quattro volte in novembre e una volta in dicembre con un velivolo dell’aeronautica militare per ragioni di «sicurezza» e in tutti i casi la tappa d’arrivo o di partenza del volo è stata Treviso, che è anche la città natale del guardasigilli e il collegio in cui è stato eletto.

Il regolamento

I voli di stato sono gestiti dalla presidenza del Consiglio e sono regolati sia da regolamenti che da prassi quotidiane, sotto la supervisione di un sottosegretario.

Le tratte vengono stabilite sulla base delle esigenze dell’autorità che viene trasportata e il volo deve essere giustificato con le attività del suo ufficio.

Non ci sono controindicazioni formali sul luogo di partenza o di arrivo del volo, dunque il ministro può chiedere che si parta o si atterri nel luogo di residenza o nel suo collegio di elezione, oltre che nella sede istituzionale di Roma.

I costi del volo sono impossibili da calcolare visto che si tratta di voli militari e gestiti preferibilmente in areoporti militari ma sono giustificati da ragioni istituzionali o da esigenze di riservatezza delle autorità.

Le mete di Nordio

Le mete di Nordio sono state in novembre Parigi, Berlino, Lamezia Terme e Palermo e in dicembre Bruxelles, per altrettanti impegni istituzionali, come il G7 dei ministri della Giustizia. Tuttavia, a saltare all’occhio, è la scelta del ministro di partire da casa propria o tornare a casa per ogni trasferta, invece che muoversi da Roma.

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