Trasporto a levitazione per le merci, gasdotti che portano in Italia invece del metano l’idrogeno dall’Algeria, e mille camion a idrogeno nel traforo del San Gottardo. Queste le dichiarazioni sulle prossime evoluzioni tecnologiche per trasporti ed energia elencate mercoledì da Beppe Grillo, invitato al parlamento europeo in qualità, recita la didascalia, di “Comico italiano e politico”. Quanto sono realistiche?

Il presidente dell’europarlamento, David Sassoli, da quest’estate sta ospitando un ciclo di conferenze dal titolo “Idee per un nuovo mondo” per discutere delle possibilità di ripresa post-Covid. L’appuntamento a cui ha partecipato il comico ha avuto come tema L'Europa sarà il motore di una trasformazione verde e socialmente equa?

Accanto ai due il manager e divulgatore Gunter Pauli, che si è concentrato su argomenti come la pesca con la canna, invece che con la rete, e il salvataggio dei pesci femmina.

Trasporto a levitazione

Grillo ha detto: «Ho visto questo progetto Hyperloop di sparare persone e merci a 1200 chilometri all’ora in un tubo con i magneti, se funziona quel tipo di trasporto lì e l’Europa ci investe le merci saranno consegnate neanche nei porti, ma vicino ai porti, basta fare un tubo dritto e va a mille».

L’ipotesi è che delle capsule, per merci e passeggeri, viaggino attraverso la levitazione da un punto a un altro a velocità altissime. 

Hyperloop nasce da un’idea di Elon Musk, che nel 2012 ha proposto la cosa ma poi non ci ha investito. Lo stesso magnate delle auto elettriche che ha lanciato il “Battery Day” per dire che la nuova super batteria per le auto elettriche sarebbe già pronta ma non sarà nelle macchine prima del 2022 (forse).

Nel 2014 l’imprenditore Jay Wilder ha raccolto la sfida del trasporto a levitazione magnetica e ha fondato la Hyperloop One, nel 2017 si è aggiunto il fondatore della casa discografica Virgin Records, Richard Branson, e insieme hanno deciso di provare a concretizzare il progetto con la nuova società Virgin Hyperloop One.

Attualmente è in fase di sperimentazione vicino a Las Vegas un tubo di 500 metri e le capsule non vanno oltre i 380 chilometri all’ora. I costi non sono precisati, ma gli investitori chiariscono che vorrebbero il sostegno pubblico.

L’idrogeno nei gasdotti

Prima di parlare di idrogeno Grillo ha specificato che «lo stato deve entrare nel meccanismo industriale», e l’Europa «si presterebbe benissimo all’idrogeno». La rivoluzione sarebbe già in atto. Quello che è vero è che l’Europa ci vuole investire, quest’estate la commissione ha lanciato una strategia apposita.

L’esempio lampante del fatto che si va in questa direzione secondo Grillo sarebbe che gli svizzeri hanno ordinato mille camion a idrogeno a Hitachi, collegando il discorso con i trasporti via treno dei camion nel traforo del San Gottardo. In realtà il dato è la previsione di vendita della coreana Hyundai.

Quest’estate, Mark Freymüller – amministratore delegato di Hyundai Hydrogen Mobility AG -, in occasione dell’apertura del quinto distributore a idrogeno sull’asse San Gallo-Ginevra (quindi in 360 chilometri, più o meno la stessa distanza che c’è tra Roma e Bologna, tutti in Svizzera) ha annunciato che nel 2021 circoleranno 150 camion a idrogeno.

L’a.d. ha parlato di mille autocarri previsti entro il 2023 e di milleseicento entro il 2025. Di ordini effettivi nessuna notizia e per il San Gottardo e il collegamento con l’Italia nessun piano specifico.

L’idrogeno nei gasdotti

Sui gasdotti convertiti all’idrogeno la questione riguarda direttamente le partecipate italiane. Il progetto, ha detto Grillo, potrebbe essere quello di utilizzare i gasdotti già esistenti: «abbiamo linee che vanno in Tunisia, in Algeria, in Libia».

Grillo li attribuisce a Saipem, la società italiana che costruisce gasdotti, in realtà sono di proprietà di Eni (o in comproprietà con le compagnie locali).

L’ipotesi di portare idrogeno dall’Africa esiste, e ogni tanto ne parla anche l’amministratore delegato di Snam, la compagnia italiana che gestisce la rete di trasporto gas in Italia, Marco Alverà.

Bisognerebbe capire quanto questa operazione converrebbe ai paesi africani, ma soprattutto la fattibilità dell’opera, visto che nel suo ultimo libro Rivoluzione idrogeno Alverà scrive che senza modificare fisicamente i tubi in acciaio si può arrivare al massimo al 25 per cento di utilizzo per l’idrogeno. 

Al momento sono in corso sperimentazioni per arrivare al 10 per cento. In miscelazione con il metano.

Che quello che dica Grillo sia più o meno corretto non è un problema, il problema è come il messaggio passa ai parlamentari che hanno avviato la loro attività politica ispirandosi a lui. In Italia 198 deputati e 95 senatori. A cui si aggiungono altri 14 deputati in Europa.

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